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Prendi i soldi e scappa, la truffa all'Inps degli immigrati

Non bastavano i prezzi record di benzina e diesel, con i carburanti pregiati ormai sopra i due euro al litro; ad alleggerire il portafoglio degli automobilisti ci pensano anche i truffatori. Nel giorno in cui le associazioni Adusbef e Federconsumatori denunciano l'ennesima stangata (un litro di gasolio costa 32 centesimi in più rispetto all'agosto dell'anno scorso), la Guardia di finanza diffonde i dati relativi agli ultimi controlli sui distributori: dei circa 2.400 impianti visitati dalla Fiamme gialle nelle scorse settimane, il 15% è risultato non in regola e alcuni gestori sono stati denunciati.
A parte il caso limite (almeno si spera) di Palermo, dove due pregiudicati avevano aperto un distributore completamente abusiva in un'area recintata, videosorvegliata e chiusa da un cancello elettrico comandato a distanza cui potevano accedere soltanto gli autotrasportatori conosciuti, i 23 commercianti-truffatori sono stati denunciati per frode e sono state sequestrate 53 tra colonnine e «pistole» che erogavano meno di quanto indicato. In quasi 200 casi - 197 per la precisione - la Finanza ha attivato gli uffici metrici delle Camere di commercio, che dovranno procedere a una nuova taratura degli impianti. Altri 114 gestori sono stati multati per violazione della disciplina sui prezzi (scritto in grande sul cartello ce n'era uno, sulla colonnina un altro, maggiorato) e 18 per la rimozione dei sigilli che assicurano il corretto e regolare funzionamento degli impianti. In Liguria (109 impianti controllati, con una percentuale di irregolarità del 25%) e in Sicilia (dove siamo intorno al 30% di violazioni) sono stati sequestrati anche oltre 21mila litri di carburante, molti dei quali erano «annacquati» con sostanze chimiche di bassa qualità.
E se i due palermitani di cui sopra nascondevano il gasolio da vendere agli amici in container o camion parcheggiati nelle vicinanze dell'impianto fantasma, un loro concittadino è stato denunciato perché aveva trovato il sistema per rimuovere il vetrino che protegge da manomissioni il contatore e lo azzerava così come si fa con i contachilometri delle automobili. Ma dall'estremo Sud alle Alpi la musica non cambia molto. Le Fiamme gialle di Sondrio hanno infatti scoperto 56 aziende lombarde e piemontesi che hanno contrabbandato da Livigno quasi un milione di litri di gasolio grazie ai serbatoi supplementari installati sui camion.
Le frodi sui carburanti - precisa la Gdf - colpiscono gli automobilisti ma anche lo Stato. Infatti, la miscelazione con prodotti di minor costo e non soggetti a imposte, da un lato fornisce agli utenti un prodotto scadente quando non dannoso per le vetture, dall'altro consente di creare riserve occulte di carburante che può essere venduto in nero. Si consola parlando di dati in linea con quelli del passato e «fisiologici nel commercio e nel settore» il segretario nazionale della Fegica Cisl, Alessandro Zavalloni, che distingue: «Un conto è manomettere i sigilli, un altro è non trovare una carta al momento del controllo».
Dal canto loro, le associazioni dei consumatori fanno i conti in tasca agli automobilisti e calcolano che gli ultimi aumenti di prezzi e accise produrranno sulle famiglie un aumento medio di costi vivi pari a 378 euro l'anno. E a questo salasso vanno aggiunti 295 euro l'anno per la lievitazione di prezzi e tariffe provocata dal caro-carburante. Totale: 673 euro l'anno in più a famiglia. Sempre facendo finta che nel serbatoio entri tutta la benzina pagata, al netto insomma delle irregolarità «fisiologiche».
Rispetto ai gestori-malfattori i ladri che la notte scorsa a Genova hanno forato il serbatoio di un tir per «succhiare» seicento litri di gasolio fanno quasi tenerezza. Per non parlare dei 48 automobilisti che nella notte fra venerdì e sabato hanno fatto il pieno gratis a Treviolo (Bergamo) nell'impianto di un gestore che la sera aveva dimenticato di inserire la modalità self service.

Immortalati dalle telecamere, sono stati denunciati.

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