RomaDue bambini uccisi a poche ore di distanza mentre attraversavano sulle strisce. Due morti assurde, che scuotono l'Italia. Ieri gli inquirenti hanno stretto il cerchio attorno all'automobilista pirata che domenica sera a Ponte Nuovo, alle Porte di Ravenna, ha centrato Gionatan La Sorsa, nemmeno tre anni, trascinandolo per un'ottantina di metri sotto gli occhi dei genitori.
Al volante dell'auto pirata, una Mercedes Clk di colore grigio scuro, c'era un bulgaro di 37 anni da tempo domiciliato a Lido Adriano, sul litorale ravennate. A lui gli inquirenti, coordinati dal Pm di turno Isabella Cavallari, sono arrivati grazie all'esame di alcune telecamere di sicurezza e alle testimonianze raccolte ieri da diverse persone, che hanno raccontato di aver visto un'auto impazzita sfrecciare per le strade, tentando manovre azzardate. L'uomo lunedì notte è stato sorpreso nella sua abitazione. Non ha ammesso l'accaduto, ma sotto alla sua macchina sono stati trovati segni compatibili con il trascinamento del corpo del piccolo, indizi che il procuratore capo Alessandro Mancini ha definito «gravi e convergenti».
La Mercedes è stata sequestrata e lo straniero è stato arrestato per essere fuggito dopo aver provocato il mortale e con l'accusa di omicidio colposo.
Ieri, invece, a Jesolo è morta una bambina di otto anni. Insieme alla mamma stava attraversando la strada sulle strisce pedonali quando un'auto, guidata da un uomo, le ha investite in via Bafile, la strada che taglia tutto il centro balneare della cittadina veneziana. La piccola, subito soccorsa, è stata portata in ospedale, ma non ce l'ha fatta. Anche la mamma è rimasta ferita, ma non è in pericolo di vita. La donna due anni fa era rimasta vedova perché il marito, vigile del fuoco, era morto per una grave malattia genetica.
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