PREVISIONE DELLA CGIA DI MESTRE «Le scadenze fiscali minacciano le tredicesime dei dipendenti privati»

Tra pensionati e lavoratori dipendenti, saranno poco più di 33 milioni gli italiani che percepiranno la tredicesima. La cifra complessiva che finirà nelle loro tasche si aggira attorno ai 37 miliardi di euro. Ma sono a rischio quelle dei lavoratori dipendenti delle piccole imprese. Secondo l'ufficio studi degli aritigani di Mestre, le tredicesime del prossimo dicembre rimarranno sostanzialmente invariate rispetto all'anno scorso: un operaio specializzato con un reddito lordo annuo di poco superiore ai 21.000 euro (mensile di 1.255) riceverà una tredicesima più «pesante» di appena un euro rispetto a quella dell'anno scorso. Un impiegato con un reddito lordo annuo di oltre 25.600 euro (netto mensile di 1.419) avrà 2 euro in più. Un capo ufficio con un reddito lordo annuo di 50mila euro (mensile netto di 2.545) non beneficerà di alcun aumento.
Se per i pensionati non dovrebbero esserci problemi, la stessa cosa non vale per i lavoratori dipendenti del settore privato. Memore di quanto è successo negli ultimi anni, la Cgia segnala «percezione che molti imprenditori potrebbero trovarsi in difficoltà nel pagare le tredicesime. Da sempre il mese di dicembre presenta una elevata concentrazione di scadenze fiscali e contributive.

Detto ciò, è possibile, considerata la scarsa liquidità a disposizione, che molti decidano di onorare gli impegni con il fisco e di posticipare il pagamento della tredicesima, o di una parte di essa, mettendo in difficoltà, loro malgrado, le famiglie dei propri dipendenti».

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