Politica

Primarie Pdl, Alfano in pressing sul Cav

Alfano e Verdini cercano la benedizione di Berlusconi. L'ex premier parteciperà domani all'ufficio di presidenza del Pdl ma resta perplesso sulle primarie

Alla ricerca del sigillo del Cavaliere. Le primarie del Pdl continuano a tenere banco. Mentre si infittiscono le discussioni sulle regole da sottoscrivere e da ufficializzare, i big del partito - Denis Verdini e Angelino Alfano in primis - cercano quantomeno di blindare la competizione e soprattutto di incassare il pieno appoggio di Silvio Berlusconi.

Il segretario e il coordinatore del Pdl, con la mediazione di Gianni Letta, durante un pranzo romano avvenuto nella tarda mattinata di oggi, hanno presentato la bozza di regolamento delle primarie e la proposta di ricorrere al modello Usa.

L'ex Guardasigilli, dopo le prese di distanza del Cavaliere e dopo l'ostracismo dei suoi fedelissimi, torna a spingere il piede sull'acceleratore ed è pronto a chiedere all'ex premier la "benedizione" delle primarie.

Senza il nulla osta del Cavaliere, il rischio che la competizione elettorale si riveli un flop è alto. Un rischio che rimarrebbe alto anche nel caso in cui il Pdl non le facesse proprio, queste primarie, perdendo credibilità e smentendo le dichiarazioni precedenti sullo svolgimento delle stesse.

Berlusconi sembra comunque intenzionato a far contento Angelino Alfano e domani parteciperà all’ufficio di presidenza del Pdl che dovrà dare il via libera alle pri­marie. Nonostante questo, le perplessità dell'ex presidente del Consiglio, più volte esternate, rimangono. Infatti, Berlusconi oltre a considerare le primarie un inutile sperpero di denaro, nutre il timore che queste non faranno altro che dividere, più che unire, che far affiorare divergenze politi­che. A tutto ciò si aggiunge l'idea, mai abbandonata, di creare una lista da affiancare al Pdl. 

Comunque sia, la strada verso le primarie continua, almeno formalmente. L’incontro di oggi con il Cavaliere ha preceduto la nuova riunione sulle regole. Allo stato attuale, nella bozza c’è scritto che le primarie "si svol­geranno domenica 16 dicembre 2012, dalle 8 alle 22", che "i termini per presentare le candidature slitta­no dal 16 al 19 novembre", che i candi­dati dovranno depositare 10mila firme (in ogni  Regione non se ne potranno raccogliere più di 2mila). Prevista inoltre una norma anti-tradimento: i candidati dovranno ga­rantire un impegno di fedeltà al vincitore sottoscrivendo la promessa a sostenere "il Pdl e il centrodestra italiano".

Gli elettori dovranno invece sottoscri­vere la Carta dei valori e versare 2 euro "quale contributo all’orga­nizzazione". Ciascun candidato si dovrà finanziare autonomamen­te con un limite massimo di spesa di 200mila euro.

Tra le idee sul tavolo c'è quella di Daniele Ca­pezzone e Gregorio Fontana (sul­la quale c’è anche l’appoggio di Gianni Alemanno) che prevede l'adozio­ne del modello americano con tanto di "cau­cus locali e una grande conven­tion finale". Se la pro­posta venisse accolta, la conven­tion finale potrebbe slittare di qualche settimana rispetto alla da­ta del 16 dicembre.

Daniela Santanchè, a un Giorno da Pecora, si è lasciata andare a una previsione: "Berlusconi non voterà al­le primarie, non lo appassionano, perché fanno parte del vecchio te­atrino della politica". Intanto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, appoggerà la candidatura di Angelino Alfano alle primarie del Pdl a patto però che il segretario del partito si impegni su alcuni punti, tra cui la richiesta di "essere garante di un Pdl che si democratizzi veramente, che il Pdl faccia della questione settentrionale una questione centrale e uno scatto in avanti di una cultura politica fondata sulla sussidiarietà per tutto il Paese".

Nel frattempo, si aggiungono candidati alle primarie. Tra questi c'è Vittorio Sgarbi, fondatore del "Partito della Rivoluzione", in ticket con i "Moderati in Rivoluzione" guidati dall’avvocato e imprenditore Gianpiero Samorì. Anche Giulio Tremonti si è detto pronto a scendere in campo precisando però che "non si capisce ancora se ci saranno le primarie del Pdl. Se le condizioni fossero quelle di aderire alla Carta dei valori dei Popolari europei e di collocarsi dentro quel campo, si potrebbe pensare a una partecipazione a quelle primarie che diventerebbero l’occasione di un grande dibattito politico. Se invece le primarie servissero solo per rivolgersi al nostro interno, vedo che il primo ad avere delle perplessità è lo stesso Berlusconi. Occorre vedere quale linea prevarrà".

E occorre vedere anche che fine faranno le primarie. 

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