Primarie perse? Allora il voto non vale

Il Collegio dei garanti Pd conferma: ha vinto Ferrandelli Ma la sinistra vuole un altro candidato. E Bersani si sfila

Primarie perse? Allora il voto non vale

Non ha vinto Rita Borsellino (nella foto). Dunque le primarie Pd di Palermo vanno annullate, costi quel che costi. Nonostante siano appena state convalidate dal Collegio dei garanti composto non da dilettanti ma da un magistrato ex parlamentare di sinistra, Giuseppe Di Lello, e da due insigni giuristi, il preside della facoltà di Giurisprudenza Giuseppe Verde e il professor Antonio Scaglione. Nonostante la vittoria, di misura per 126 voti, sia netta a favore dell’Idv ribelle Fabrizio Ferrandelli e degli spezzoni di Pd e Idv che lo appoggiano.
Ha davvero dell’incredibile quello che il verminaio della sinistra, nel capoluogo siciliano, sta mettendo in atto, calpestando la volontà dei cittadini - quasi 30mila - che hanno speso tempo e denaro - un euro ciascuno - per scegliere il candidato della coalizione alle amministrative di maggio. Risultato che non piace si cambia, sembra la nuova regola di Pd e soci che di democratico hanno mantenuto solo il nome. L’ultimo pasticciaccio - dopo le denunce di un sostegno anomalo del Pd nazionale a Rita Borsellino, dopo le ombre di offerte di lavoro in cambio di voti buttate sul candidato «rottamatore» Davide Faraone, e dopo l’apertura di un’inchiesta della Procura su due rappresentanti di lista del vincitore Ferrandelli nel quartiere Zen, inchiesta anomala in quanto contesta un reato elettorale quando le primarie, tecnicamente, elezioni non sono - è stato scatenato dal giudizio del Collegio dei garanti. Giudizio che ha annullato il voto nel quartiere Zen - quello dei presunti brogli - ma ha confermato l’esito finale, la vittoria di Ferrandelli. Apriti cielo. Tutti i perdenti hanno urlato in coro: le anomalie ci sono state e dunque il voto va azzerato. Come ha sempre predicato il burattinaio che per primo ha gridato «al broglio al broglio», il portavoce di Idv Leoluca Orlando, che sulla candidatura della Borsellino ha speso - e perso con la sconfitta - la sua faccia. Normalmente chi perde e batte i piedi viene messo a tacere. Ma a Palermo non funziona così. E dunque, ieri, il tavolo delle segreterie della sinistra si è riunito per discutere il caso. Parola d’ordine: scegliere un’altra candidatura unitaria. Idv propone di mettere in pista la sconfitta Borsellino. Lei non dice sì ma nemmeno no, visto che dichiara che va cercato un nuovo candidato. Analoga la posizione di Sel, Pd e Verdi. Finale: fumata nera. Il tavolo ha deciso di non decidere, trovandosi d’accordo solo su un punto: il vincitore Ferrandelli non si appoggia. Forse, ma anche su questo non c’è accordo, saranno convocati tutti e quattro i candidati alle primarie farsa.

Il teatrino continua. E il segretario Pd Bersani fa l’emulo di Pilato: «È una situazione complicata, valuterà il partito lì. Io non ho niente da rimproverarmi, spero che trovino una coesione, mi spiacerebbe lasciare la città alla destra».

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