Processo Ruby, i pm: il Cav non fa sesso ma va condannato...

Per tutti i testimoni non ha mai toccato Ruby. E ora l’accusa tenta di nascondere il flop spostando l’attenzione sulle feste

Processo Ruby, i pm: il Cav non fa sesso ma va condannato...

Milano - «Accade qualche volta che la Minetti si sia spogliata. C’era la musica alta e qualcuna si sentiva di fare uno spettacolo. Bal­lavano, si muovevano in modo femminile, ma io non le trovavo vol­gari».

«Non le ho chie­sto il suo giudizio. Ci spieghi bene, co­sa vuol dire che la Minetti si spoglia­va? Si toglieva la maglietta, la cami­cia, le mutande, il reggiseno?».

«Le mutande no».

Dialogo tra due donne nell’aula del processo a Sil­vio Berlusconi per il Rubygate. A fare le domande è Giu­lia Turri, presiden­te del tribunale. A rispondere è Ioa­na Visan, rumena, giovane e graziosa ospite delle feste di Arcore. Ioana conquista un re­cord: è la prima te­stimone di questo processo a venire incriminata per re­ticenza, essendosi ostinatamente rifiutata di rivelare («La mia intimi­tà è solo mia ») se abbia o non abbia fatto sesso con Berlusconi. Ma il suo interrogatorio è significativo soprattutto perché segna in modo chiaro la strada che sta prendendo il processo, e cioè la nuova forma che l’accusa più infamante conte­stata a Berlusconi, quella di utiliz­zo della prostituzione minorile, è destinata ad assumere da qui alla fine del dibattimento. Lo scrupolo analitico con cui il giudice Turri chiede quali e quanti capi di bian­cheria intima siano rimasti addos­so a Nicole Minetti è, come si ve­drà, tutt’altro che una curiosità.

Il problema è che - arrivati più o meno a metà strada - i pm si stan­no arrendendo all’evidenza: non c’è uno straccio di ragazza che ven­ga in aula a dire che Ruby Rubacuo­ri, ovvero Karima el Mahroug, è an­data a letto con Berlusconi. Certo, la novità degli ultimi giorni è che Michelle Conceicao, prorompen­te bellezza brasiliana, in una inter­vista all’ Espresso ha dichiarato di avere visto Ruby ad Arcore entrare nella camera da letto del padrone di casa, già provato da un incontro ravvicinato con un’altra ragazza. Ma bisogna vedere cosa dirà la Conceicao quando arriverà in au­la. E comunque la Procura non ha alcuna voglia di legare le proprie sorti alla testimonianza di una ra­gazza che recupera improvvisa­mente la memoria solo adesso, do­po avere negato tutto o quasi nelle indagini preliminari. La stessa Ru­by continua a negare qualunque conoscenza carnale dell’ex pre­mier. È dunque possibile che alla fine del processo la stessa Procura non ritenga dimostrato che Berlu­sconi abbia fornicato con la ragaz­za. Ma non per questo il Cavaliere è destinato a essere assolto.

La nuova frontiera del processo è infatti: l’atto di prostituzione di Ruby si è compiuto anche senza rapporti sessuali con Berlusconi, in quel contesto di spettacolini, tra­vestimenti e spogliarelli di cui par­lano diversi testimoni. La Procura intende andare ad appoggiarsi su una sentenza della Cassazione del 2004 che ritiene che per parlare di prostituzione bastino «tutte quel­le­attività che danno origine ad ec­citazione e a soddisfacimento ses­suale con appagamento della pro­pria libido». È per questo che, an­cora ieri, il pm Sangermano chie­de a tutte le testimoni - la coriacea Barbara Faggioli, la minuta Ioana Vivan, la giunonica Raissa Skorki­na, la lingacciuta Elisa Toti - sem­pre la stessa cosa: «Vi furono tocca­menti? ». Invano i difensori cerca­no di stoppare le domande, «sono irrilevanti». Il gidice Turri le am­mette tutte. E le testimoni dicono tutte: no. Ma intanto il tema è stato sollevato, sono state introdotte nel processo le mail e le chiacchie­re telefoniche raccolte durante le indagini preliminari, e insomma è chiaro che è lì che si va a parare.

Nel frattempo, oltre all’incrimi­nazione in diretta della giovane Vi­van, ci sono da registrare le lacri­me di Raissa Skorkina, che quan­do il pm le chiede se ha fatto sesso a pagamento con Berlusconi la prende come un’offesa persona­le, «come si permette», «io sono pu­ra, purissima», «non sono

carne da macellare», insomma si incavo­la di brutto. E quando sente ridac­chiare dal pubblico va addirittura in crisi di nervi, scoppia a piangere e insulta i cronisti. Tanto che vien da dire: finalmente una donna nor­male.

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