Profumo di donna 15 signore artiste celebrano Miss Dior

Profumo di donna 15 signore artiste celebrano Miss Dior

«Provi a respirare con gli occhi» dice un signore alto ed elegante sulle scale del Gran Palais dove l'altra sera è stata inaugurata la mostra dedicata a Miss Dior, il primo profumo della maison, creato nel 1947 in occasione della sfilata d'esordio del grande couturier. Il curatore, Hervè Mikaleoff, ha chiesto a 15 artiste di fama internazionale tra cui l'iraniana Shirin Neshat vincitrice del Leone D'oro alla 48sima Biennale di Venezia, d'interpretare questa fragranza riformulata recentemente da François Demachy, «Parfumeur Createur Dior». È proprio lui a dirci di respirare con gli occhi, un consiglio prezioso visto che in mostra ci sono opere estremamente evocative come J'adore Miss Dior, un grandissimo fiocco luminoso creato da Joana Vasconcelos con 1665 bottigliette di J'adore, un altro celebre profumo di Dior. L'italiana Carla Mattii ha invece scolpito una specie di roseto incantato con cinque specie di rose antiche che alla fine creano altrettanti ibridi di rosa inesistenti in natura. Divertente la scultura della coreana Lee Bul, un gigantesco bozzolo di gesso (5 metri d'altezza e 500 chili di peso) in cui bisogna entrare per ammirare il rivestimento di specchi che evoca la luminosità del profumo. Insomma una gran bella mostra (fino al 25 novembre, entrata libera dalle 11 alle 20) per un grande profumo amato e indossato da donne speciali come Marlene Dietrich, Liz Taylor, Grace Kelly, Ingrid Bergman e le «nostre» Sophia Loren e Gina Lollobrigida. In questa intervista esclusiva François Demachy racconta la storia e i segreti di questo capolavoro olfattivo.
Cosa ha cambiato rispetto alla formula originale?
«Era praticamente perfetta tranne la qualità di un ingrediente, il muschio di quercia, che secondo l'attuale legislazione europea conteneva ben due molecole dal potere allergizzante».
Ma cosa rende Miss Dior così speciale?
«A suo tempo lanciò un messaggio forte: il profumo è importante come un vestito. Inoltre nel mondo dei profumi è una pietra miliare: il leader indiscusso dei Chypre Vert, ovvero la famiglia olfattiva più complessa da costruire e dominare».
Perché?
«La caratteristica principale dei Chypre è di essere un'armonia d'ingredienti mescolati in modo che nessuna nota predomini sull'altra».
Lei è nato poco lontano da Grasse, la patria dei profumi...
«Infatti è un posto molto speciale con una perfetta umidità che ti permette di sentire perfettamente gli odori. Da ragazzo quando tornavo all'alba dalla discoteca passavo attraverso i campi per annusare l'aria. Era meraviglioso».


Suo padre aveva una farmacia di cui era cliente anche il grande profumiere Edmond Roudnitska, che prima di lei ha creato i grandi profumi di Dior, l'ha mai conosciuto?
«No però una volta mi ha telefonato per farmi i complimenti per un profumo che avevo creato per Burgeois (marchio low cost del Gruppo Canel, ndr) e che si chiamava Clin d'oeil».

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