La proposta indecente di D'Alema a Renzi: "Matteo fammi commissario europeo"

Altro che rottamazione, D'Alema si autocandida: "Io e Renzi siamo uniti per cambiare l'Europa". Il premier che farà?

La proposta indecente di D'Alema a Renzi: "Matteo fammi commissario europeo"

C'era un tempo in cui Matteo Renzi parlava di rottamazione e prendeva di mira soprattutto Massimo D'Alema. Si susseguivano bacchettate e battute al cianuro, il giovane voleva abbattere il dinosauro e tra i due volavano stracci. Poi venne il tempo della riappacificazione. Non che le stilettate fossero svanite, epperò si facevano più pacate e morigerate. Infine, giunse il tempo chiamato "Scurdammoce 'o passato". Una avvisaglia di questo nuovo capitolo della saga Renzi-D'Alema si ebbe qualche giorno fa alla presentazione del libro dell'ex premier "Non solo Euro". In quell'occasione venne stretto una sorta di sodalizio simbolico al grido di "Insieme cambieremo l'Europa, facciamo parte della stessa squadra". E quando qualcuno si azzardò a chiedere lumi al rottamatore sulle voci di una candidatura di D'Alema a Bruxelles, Renzi glissò.

Adesso, però, non è più tempo di fare orecchie da mercante. Perché è lo stesso D'Alema a mettere spalle al muro il presidente del Consiglio. Ospite a Le Invasioni Barbariche, D'Alema si autocandida: "Deve decidere Renzi, ma sì, mi sento adatto a ricoprire il ruolo di commissario europeo, a ricoprire un ruolo europeo".

E poi ancora: "Renzi ha voluto presentare il mio libro prima del suo primo viaggio europeo per lanciare il messaggio che noi sulla necessità di cambiare verso all'Europa siamo d'accordo e siamo uniti". Insomma, alibi al bando. La rottamazione è acqua passata, così come le vecchie ruggini. Almeno così è per D'Alema. E per Renzi?

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