Milano - Che avranno in comune i grillini con il Pdl lombardo? Mario Mantovani, coordinatore azzurro in Lombardia, vede punti di contatto: «Non concordo con coloro che li definiscono antipolitica. Anzi, potremmo andare insieme ai ballottaggi... ».
Senatore Mantovani, propone un’alleanza tra il Pdl e i Cinque Stelle?
«E perché no. È vero che a volte sono un po’ spinti nelle loro posizioni, ma noi eravamo al governo con un partito che chiedeva la secessione. Ricorda?».
Vuol dire che Grillo è meglio della Lega?
«Questo non lo dico. I leghisti rimangono i nostri primi alleati, noi non escludiamo nessuno che creda nella buona amministrazione, ma sono loro che si sono tirati indietro. E non possiamo pregarli come si fa con i santi».
Facciamo qualche caso. Dove vede un’alleanza praticabile? «A Garbagnate, dove il Movimento Cinque Stelle è al ballottaggio contro il candidato del Pd, noi potremmo sostenere i grillini. A noi interessa tessere alleanze con tutti coloro che hanno un progetto dibuonaamministrazionealternativo al Pd».
Un caso isolato o ipotizza un’intesa politica più ampia?
«Se gli uomini di Grillo volessero mettere in campo qualche loro amministratore nelle nostre giunte, perché no?».
Forse perché il Pdl è il partito del buon governo e grillini uguale antipolitica?
«Loro sono a favore della buona politica e contro la cattiva politica. Non è antipolitica».
Su quali punti comuni potrebbe basarsi un’alleanza?
«Mi pare che loro stiano puntando ad avvicinare la politica il più possibile alla gente, a renderla più vicina. Noi abbiamo preso un po’ troppa distanza dalla gente. Quando parlano di rivedere i partiti, a cominciare dai finanziamenti, siamo sulla strada giusta. Mi ricordano la rivoluzione di Forza Italia negli anni Novanta».
Propone di unirsi alla rivoluzione?
«Non dico uniamoci alla rivoluzione ma apriamoci a un confronto. Non si può disconoscere il fatto che la gente li abbia votati. Rinnegarli sarebbe prendere le distanze da un’importante fetta di italiani. Un partito serio non può non essere attento ai segni della protesta: accumulano uno scontento che va indirizzato e incanalato democraticamente ».
Avete avviato contatti?
«Sappiamo che non faranno accordi con nessuno, lo hanno già dichiarato. Ma ai ballottaggi la sinistra non li può rappresentare, perché sono innovatori come noi che siamo scesi in campo per cambiare l’Italia».
Hanno rubato voti del Pdl?
«Hanno preso scontenti della sinistra, della Lega e anche del Pdl. Hanno pescato tra i berlusconiani doc che avevano visto in Berlusconi il condottiero sceso in campo per cambiare l’Italia».
È stata una batosta o poteva andare peggio?
«La gente si è espressa e ci ha dato uno scossone. Il segnale è arrivato forte e chiaro. Pagano i partiti più vicini al governo Monti. Comunque poteva andare peggio».
Il Pd, che sostiene il governo, ha perso meno voti del Pdl.
«Il Pd si è presentato con tutto l’armamentario consueto della sinistra, Sel, Italia dei valori, Comunisti italiani. Noi da soli siamo arrivati a molti ballottaggi».
Il Pdl ha un problema di candidati?
«No, di buongoverno.
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