In manette Gabriele Paolini. Il disturbatore televisivo è stato arrestato dai carabinieri di Roma con l'accusa di induzione e sfruttamento della prostituzione minorile. A incastrarlo fotografie e filmati trovati dagli investigatori. Secondo le indagini avrebbe avuto rapporti sessuali con minori ed è anche accusato di produzione e detenzione di materiale pedo-pornografico, in cui sarebbe immortalato in alcune foto in atti sessuali con minorenni. L'indagine, precisano gli investigatori, non ha alcun legame con l'operazione Ninfa che ha portato alla luce un giro di baby prostitute nel quartiere Parioli della Capitale. Paolini, 39 anni, è conosciuto per la sua attività di «sabotatore» durante dirette o collegamenti televisivi. Negli anni gli italiani hanno imparato a riconoscerlo: i capelli neri lunghi, gli occhiali dalla montatura spessa, le mani agitate alle spalle del giornalista collegato oppure una frase gridata ossessivamente. Cartelli offensivi, insulti ai politici, invettive varie: Paolini cambia spesso genere e alza sempre il livello delle provocazioni. Nel 2002 lega la sua «battaglia» a una causa «divulgativa»: pubblicità sull'utilizzo del preservativo. E per questo finisce anche sulle pagine del Guinness dei primati. Memorabile (perché trasmessa e ritrasmessa decine di volte da Blob, ma anche da molte televisioni estere) la scena dell'alterco con Paolo Fraiese durante il collegamento da Marsiglia per i Mondiali di Francia '98.
L'inviato del Tg1 prende a calci il disturbatore che, per una volta, ha la peggio. Numerose, negli anni, le condanne collezionate da Paolini. Per molestie ai giornalisti ha ricevuto anche fogli di via della durata di tre anni da Fiumicino (nel 2008) e da Milano (nel 2011). Mentre un cartello offensivo verso Pippo Baudo esposto fuori da Palazzo Chigi gli è costato una condanna a tre mesi di reclusione (definitiva nel 2006). E lo scorso anno il tribunale di Roma lo ha sanzionato con 6 mesi di cella e 30mila euro di multa per molestie verso tre giornalisti di Mediaset. Paolini, oltre alla carriera di guastatore televisivo, è conosciuto anche per la sua partecipazione alla realizzazione di film pornografici e fino al 2006 ha pubblicato sul suo sito internet materiale pornografico, con se stesso come protagonista intento in atti sessuali di natura estrema.
La chiusura del sito si deve alla polizia postale nell'ambito di un procedimento penale in cui è stato condannato a due anni e otto mesi per estorsione, calunnia, diffamazione e molestie. Ieri l'ultimo guaio, il più grosso di tutti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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