«Umberto capirà che non può vincere da solo al Nord». Il filo che unisce il Pdl e il Carroccio non è ancora del tutto reciso. E Silvio Berlusconi continua a dirsi convinto che l’alleanza con la Lega non sia affatto un’esperienza archiviata e consegnata al passato. Per questo avrebbe chiesto ad Angelino Alfano di aumentare il pressing sul Senatur, a maggior ragione dopo l’apertura di quest’ultimo che ha lasciato balenare l’ipotesi di deroghe alla corsa solitaria dei lumbard alle amministrative.
Uno spiraglio subito colto dal governatore veneto, Luca Zaia, che ieri si è concesso un’uscita pubblica su questo tema, sottolineando che «la Lega non deve rinnegare il passato, ovvero l’alleanza con il Pdl che in molti casi l’ha portata ad amministrare comuni ed enti locali». «Con molto senso di responsabilità non va rinnegato nulla anche perché abbiamo amministrato bene assieme», spiega Zaia. «I cittadini sono dalla nostra parte. Per quanto riguarda le deroghe ne prendiamo atto, altrimenti dobbiamo comunque dire ai cittadini che ci hanno sempre scelto che prima o poi le nostre strade si incroceranno».
A questo curioso scambio di messaggi a distanza partecipa anche lo stesso Alfano, che in ogni occasione pubblica ribadisce l’importanza dell’asse con il Carroccio. Una «liturgia del rispetto» celebrata quasi come un rito riparatorio da parte delle due formazioni politiche dopo l’affondo di qualche settimana fa di Umberto Bossi che sembrava aver tagliato definitivamente i ponti tra Pdl e Lega.
Ora, però, con l’approssimarsi delle amministrative nessuno si sente di escludere possibili convergenze in prima battuta o più probabilmente ai ballottaggi. Allo stato non è in programma nessun faccia a faccia tra i due leader (Silvio Berlusconi rientrerà oggi a Roma). Tutto dipenderà dal lavoro delle diplomazie in campo: se le trattative dovessero arrivare a un buon punto, non è escluso un incontro chiarificatore ad Arcore. La leghista Paola Goisis fa il punto: «Il capo ha spiegato che la Lega correrà da sola, tranne qualche deroga limitata ad alcuni casi, che lui stesso indicherà».
C’è chi giura che Bossi sia pronto ad accettare di correre con il Pdl a Conegliano Veneto e anche in provincia di Lecco, nei comuni di Missaglia e Rovagnate. Più complicata la situazione a Verona dove tutto dipenderà dalla variabile Tosi, anche se il Pdl ufficialmente si è schierato con Luigi Castelletti, candidato anche del Terzo Polo. In grande imbarazzo si trovano gli azzurri che sono ancora in giunta con il sindaco leghista e non intendono rompere la coalizione Pdl-Lega risultata vincente in città. Per questo sarebbero pronti a fare una lista civica di appoggio all’esponente leghista. Gli ex An, al contrario, sarebbero poco entusiasti di una ricucitura con Tosi. I vertici locali del Pdl (in primis, il coordinatore veneto, Alberto Giorgetti e il suo vice Marino Zorzato) potrebbero essere convocati a Roma da Alfano, in settimana, per cercare una mediazione con cui uscire dall’impasse.
Le prove di riavvicinamento Pdl-Lega riguardano anche Monza, dove si cerca di giocare la carta di liste civiche vicine al Pdl che sostengano il candidato padano, anche se Paolo
Romani ieri si è espresso contro questa ipotesi. La partita, dunque, è tutta giocata sul filo della deroga. E nessuno esclude che tra primo e secondo turno il vecchio asse Pdl-Lega possa, sia pur tortuosamente, ricomporsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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