
A meno di colpi di scena - e in questo caso sarebbe un errore non metterli in conto - sarà Antonio Decaro il candidato governatore in Puglia per il campo largo. E Nichi Vendola dovrebbe restare in campo, candidato con alleanza Verdi-Sinistra. Si conclude così la telenovela pugliese dopo trattative e tensioni... forse. Perchè il passo indietro del governatore uscente Michele Emiliano non è più così scontato. Se, come riportato dal Corriere, l'ex sindaco di Bari ha deciso di superare il veto posto nei confronti di Vendola, voluto fortemente da Fratoianni e Bonelli, il governatore uscente sarebbe pronto a puntare i piedi. Emiliano, che nei giorni scorsi aveva accolto l'invito a non candidarsi come consigliere, avrebbe fatto sapere che nel caso si candiderà Vendola si candiderà anche lui. Potrebbe farlo in una lista civica che fa riferimento a lui, 'Con'.
Atteso sviluppi nelle prossime ore: questa sera Decaro sarà protagonista alla Festa dell'Unità di Bisceglie. Al suo fianco ci sarà la segretaria dem Elly Schlein, in volo da Roma insieme al fedelissimo Francesco Boccia. E proprio la leader dem vuole tirare un sospiro di sollievo, perché il “no” di Decaro sarebbe un disastro politico anche per lei, in vista delle politiche del 2027. Il candidato in Puglia, infatti, è considerato tra i pochi in grado di giocarsela con Giorgia Meloni e avrebbe potuto tenere insieme il campo largo fino all’area renziana.
Nel pomeriggio il M5s era tornato a farsi sentire con il coordinatore regionale Leonardo Donno: "Invitiamo le altre forze progressiste a compiere un serio e definitivo sforzo per colmare le distanze e superare gli ultimi ostacoli che si frappongono a riconoscere tutti in Decaro il candidato oggettivamente più idoneo per determinare una stagione inedita e positiva, da cui noi per primi non potremmo prescindere. D’altra parte al punto nel quale siamo arrivati è difficile ipotizzare un diverso candidato, per il Movimento 5 Stelle e per l’insieme della coalizione".
Psicodramma evitato per un pelo.
Decaro aveva reso noto ai partiti di voler “mani libere”, senza avere tra i piedi politici ingombranti come Emiliano e Vendola. Un obiettivo raggiunto a metà, visto che Vendola è pronto a tornare in Consiglio regionale dopo aver guidato la Puglia dal 2005 al 2010.