Quando ricordava El Alamein: «Onore a tutti quei morti inutili»

Ripubblichiamo in questa pagina l'intervista che Ottavio Missoni ha rilasciato al Giornale nell'ottobre del 2012 in occasione dei settant'anni dalla battaglia di El Alamein.

Ottavio Missoni, classe 1921, è noto per la sua attività nella moda. I suoi capi coloratissimi hanno cambiato il modo di intendere l'abbigliamento. Alcuni ricordano anche la sua attività sportiva: partecipò alle Olimpiadi di Londra del '48 correndo i 400 metri a ostacoli. Ma Missoni è stato anche uno dei soldati che hanno combattuto nei deserti attorno a El Alamein. Era in forza al 65º Reggimento di fanteria, Divisione Trieste.
Qual è il suo ricordo della battaglia di El Alamein?
«Guardi le dico la verità, è una cosa di cui parlo malvolentieri, sono ricordi bruttissimi. La sola cosa che alla fine mi sento di dire è: onore a tutti quei morti inutili... Io sono finito lì come soldato di leva, non l'ho scelto io di andare sul fronte. Abbiamo fatto questa guerra stronza che non si doveva fare. Cosa le racconto? Ci hanno mandato là senza niente. Era una guerra senza senso, come si fa a scatenare una guerra che non si ha nessuna possibilità di vincere? Mi sembra che la cosa migliore per onorare tutti quei ragazzi morti senza motivo sia il silenzio».
È mai tornato a El Alamein?
«Mi è capitato di andare in Egitto e nord Africa, ma là no. No non ci sono mai tornato».


Perché no?
«Guardi, so che c'è quel bellissimo sacrario ma sono posti che preferisco non rivedere... Non ho mai avuto ragione per tornare... Solo onore ai morti e basta, questa è l'unica cosa che mi sento di dire, il resto è retorica ...».

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