Quelli che dicono no a Renzi: Emiliano e la Nicolini si ritirano dalle Europee
10 Aprile 2014 - 22:03I sindaci di Bari e Lampedusa, retrocessi nelle liste per far posto alle candidate del segretario, lasciano in polemica con la decisione di Renzi
Il problema è sempre lo stesso, nel Pd. Decisioni prese senza interpellare i diretti interessati, comunicati di fuoco, dimissioni polemiche. Questa volta a masticare amaro sono il sindaco di Bari Michele Emiliano e quello di Lampedusa Giusi Nicolini, inviperiti contro la decisione-lampo di Renzi di collocare cinque donne come capilista per le circoscrizione delle Europee.
Retrocessi al terzo e secondo posto nelle liste per le Europee, entrambi hanno annunciato il clamoroso ritiro delle proprie candidature. "Nella direzione nazionale del partito che discuteva ed approvava le liste - spiega la Nicolini in un comunicato- sono prevalse altre loghiche, che privano di significato la mia candidatura": il primo cittadino dell'isola, però, tiene a far sapere che rinnoverà il proprio impegno come Sindaco "sui temi incarnati da Lampedusa".
Forse nel Pd non vogliono le novità, si interroga, con amara ironia, Giusi Nicolini: "Davide Faraone è volato fin qui a Lampedusa per chiedermi di candidarmi, assicurandomi che sarei stata capolista. E ieri scopro, solo per caso da voi giornalisti, che sono terza nella lista della circoscrizione Sicilia-Sardegna."
Ancora più duro il sindaco di Bari Emiliano, che descrive il proprio segretario come "specializzato in elettroshock": "Il messaggino mi è arrivato alle due di notte - racconta a L'aria che tira, su La7 - Dopo che per un mese e mezzo avevo girato mezza Italia dicendo che avrei guidato la lista, alle due di notte ho appreso del cambiamento.
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