RomaOrmai sull'Imu siamo al «tutti contro tutti». Pier Paolo Baretta annuncia: a settembre non si pagherà la rata Imu sulla prima casa. «Non si può far pagare a settembre - spiega - ciò che non si è fatto pagare a giugno». Stefano Fassina, invece, sostiene che l'eliminazione dell'Imu sulla prima casa «non vuol dire toglierla a tutti». Fabrizio Saccomanni, formalmente, non adotta né la prima, né la seconda versione. E sul sito mette un documento che delinea 9 proposte di riforma dell'Imu.
Piccolo particolare. I tre personaggi in questione (Baretta, Fassina, Saccomanni) rappresentano il vertice del ministero dell'Economia. Il primo è un sottosegretario, il secondo un vice ministro, il terzo il ministro. Né al primo né al secondo il titolare del dicastero ha affidato la delega fiscale, assegnata invece ad un altro vice ministro, Luigi Casero (Pdl).
Ne consegue che, assai verosimilmente, il ministro non aveva informato né Fassina né Baretta che non avrebbe adottato scelte su un tema così delicato. Ma che avrebbe sottoposto ad una specie di sondaggio politico quale soluzione di riforma della fiscalità sugli immobili verrà introdotta entro il 31 agosto. Anche se è chiaro come la pensa.
In pratica, i partiti di maggioranza ora hanno un ventaglio di soluzioni da scegliere. Il ministero non si sbilancia, ma è abbastanza scettico sulla possibilità di eliminare totalmente l'imposta sulla prima casa. Mentre propende su una «service tax» con maggiore spazio di autonomia ai Comuni. Proprio quello che non vuole Raffaele Bonanni della Cisl: «Non mi fido dei Comuni. Mettono gabelle senza alcuna trasparenza».
Per il ministero dell'Economia «l'esenzione dall'Imu dell'abitazione principale avrebbe un effetto fortemente regressivo: il beneficio aumenterebbe al crescere del reddito complessivo. I contribuenti con redditi tra i 75mila euro e i 120mila euro risparmierebbero infatti 455 euro e quelli con redditi superiori a 120mila euro 629 euro. Al contrario, il beneficio per i contribuenti più poveri sarebbe sensibilmente inferiore: per i contribuenti con reddito fino a 10mila euro il risparmio sarebbe di soli 187 euro».
Insomma, boccia la proposta del Pdl. Ed in aggiunta, spiega che la cancellazione della prima rata Imu vale 2,42 miliardi, di cui circa 2,1 miliardi per le abitazioni principali (di proprietà individuale, indivisa e Iacp) e circa 300 milioni per i terreni ed i fabbricati rurali.
Renato Brunetta, critico nei confronti di Saccomanni prima della diffusione del documento («Non è ancora pervenuta alcuna proposta seria e strutturale»), dopo la pubblicazione, commenta: «Un ottimo lavoro da ufficio studi. Ora è il momento delle scelte».
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