Aumenta il ritardo dell'Italia nelle infrastrutture. E si scopre che il Belpaese sta addirittura peggio del Kenya, come afferma il rapporto Ref-Confesercenti. Dal 2009 a oggi la spesa pro-capite per infrastrutture è scesa del 25%. Cresce solo l'elenco di opere incompiute, dal nord al sud, come continua lo spreco di acqua: quasi il 43% dispersa sulle reti durante il trasporto. La crisi ha bloccato i cantieri e tagliato gli investimenti trascinando l'Italia nelle posizioni più basse delle classifiche internazionali. Nel 2012-2013 siamo finiti in 82esima posizione scivolando di altre tre posizioni dal biennio 2010-2011 e finendo nelle retrovie, sorpassata appunto da Kenya, Uruguay e Botswana. Quello che invece continua ad aumentare è l'elenco delle opere mai terminate, dalla Metro C di Roma alla Salerno-Reggio Calabria, passando per il mancato completamento delle infrastrutture stradali previste per l'Expo 2015 a Milano. Sul fronte dei trasporti via terra l'Italia si segnala per la marcata preferenza per il trasporto su gomma.
Di conseguenza il Paese ha un'elevata congestione delle autostrade e un ritardo della rete ferroviaria, soprattutto ad alta velocità con soli 923 chilometri, meno della metà di Francia (2.036 chilometri) e Spagna (2.144).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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