"Il governo italiano rispetta tutti gli impegni che ha con l’Europa, ma il più grande impegno è cambiare per far tornare l’Europa vicina ai cittadini". Parlando a un convegno alla Camera, il premier Matteo Renzi cita i sondaggi, che in Italia danno un drastico calo nel consenso sull'Eurozona, per criticare duramente i tecnocrati che siedono a Bruxelles e a Strasburgo. E, ricordando il sogno degli Stati Uniti d’Europa che fu di Altiero Spinelli e per cui intere generazioni lottarono per difendere valori condivisi, invita la Ue a tornare ad essere una terra fatta di popoli e speranze, "non solo dei vincoli".
Renzi sembra disposto a battere i pugni sui tavoli di Bruxelles. A poche settimane da una cruciale tornata elettorale, che potrebbe portare al parlamento europeo flotte di euroscettici, il premier ricorda proprio agli euroburocrati che la crisi che affligge il Vecchio Continente non è solo economica: "È anche una crisi dell’Europa e della rappresentanza, anche dei partiti e dei Parlamenti". Basta leggere i sondaggi per capire che Renzi ha perfettamente ragione: negli ultimi anni c'è stato un crollo verticale nei consensi che le istituzioni europee hanno avuto ad esempio verso i cittadini italiani. "C’è stata la crisi ma è mancato di consentire ai cittadini di sentirsi cittadini di un destino comune -spiega il presidente del Consiglio - si è smarrito il senso di questo progetto. Quando un governo indica l’Europa come un orizzonte e un progetto i cittadini fanno anche sacrifici".
Per Renzi la disaffezione nei confronti dell'Unione europea non può, tuttavia, essere usata come il paravento per non fare le riforme che Bruxelles chiede all'Italia da tempo. "Bisogna uscire da un’idea bisestile della politica europea per cui ogni cinque anni affidiamo con il nostro voto un mandato e poi se ne occupano i tecnici - avverte - usciamo dal derby 'ce lo chiede Ue o non ce lo chiede l’Europa'. L'Italia vuole tenere i conti in ordine perché lo chiede la nostra dignità verso i nostri figli". Per Renzi, però, questo sforzo non è sufficiente se viene a mancare lo spirito che tiene insieme i popoli. "Nel semestre Ue l’obiettivo non sarà ritornare a discutere di riforme che
538em;">servono al nostro Paese - continua - ma arrivare a quell’appuntamento dopo un pacchetto di riforme molto forte dicendo che cosa noi chiediamo all’Ue".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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