Il Soprintendente di Pompei, Massimo Osanna, replica all'inchiesta del Giornale di ieri sostenendo che quelle messe in borsa dall'inviato del quotidiano di via Negri sono «solo pietre di nessun valore e che la stele non è altro che una parte di un pannello informativo moderno». Osanna, invece di fare un po' di sana autocritica, dichiara all'Adnkronos: «È scandalosa un'operazione del genere. In qualunque posto del mondo si possono trovare pietre così da portare via». Peccato che l'inviato del «Giornale» le abbia trovate e portate via non da un qualunque posto del mondo ma da Pompei che tutto è meno che un «posto qualunque». Ma Osanna è di avviso diverso: «Io dico che è ora di dire basta all'informazione pretestuosa su Pompei». Neppure una parola sulla mancanza di controlli a nel sito. «È ovvio che la stele è una pietra con l'indicazione della via sulla quale ho trovato i frammenti, come del resto si evince dalla foto che accompagna il mio articolo. Sarebbe stato uno scoop mondiale trovare una stele antica con caratteri moderni».
È la risposta - riportata sempre dall'Adnkronos - al Soprintendente di Pompei Massimo Osanna da parte di Nino Materi, l'inviato del «Giornale» che ha sottratto i reperti a Pompei, titolando ieri «Ho rubato reperti storici negli scavi di Pompei nell'indifferenza di tutti».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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