Caso Sallusti

Reporter sans frontiers: "La galera per i giornalisti è inaccettabile e pericolosa"

Continuano i messaggi di solidarietà per Sallusti. Fnsi: "Per la diffamazione il carcere non deve essere ammesso mai". Frattini: "Ricorreremo a Strasburgo"

Reporter sans frontiers: "La galera per i giornalisti è inaccettabile e pericolosa"

Mentre Colle e governo si mobilitano per modificare le norme contro la diffamazione a mezzo stampa che hanno permesso la condanna a 14 mesi di reclusione per Alessandro Sallusti, continuano i messaggi di solidarietà dal mondo dei media e dalla politica.

A mantenere alta la soglia dell'attenzione resta Reporters sans frontieres: "Non si tratta qui di difendere la pubblicazione, ma il semplice fatto che un giornalista possa essere condannato a una pena detentiva per un reato di stampa è inaccettabile. Una tale possibilità contraddice la Costituzione e le convenzioni internazionali ratificate dall’Italia, a cominciare dalla Convenzione europea per i diritti umani e il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici". Per l'organizzazione il problema non è tutto italiano: "Di quale credibilità dispone l’Unione europea quando chiede ai Paesi candidati all’adesione di applicare gli standard europei in tema di libertà di stampa, se uno Stato fondatore si permette di calpestarli?"

"Il punto non è Sallusti, che pure fa di tutto per rendersi indifendibile. Il punto è che per la diffamazione il carcere non deve essere ammesso mai: come ci ripetono da anni tutti gli organismi internazionali attenti alle questioni di libertà, dal Comitato per i Diritti Umani dell’Onu, all’Osce, alla Corte Europea di Strasburgo", aggiunge il presidente Fnsi, Roberto Natale.

E, sulla scia di quello che ha promesso il ministro della Giustizia, Paola Severino, anche il presidente del Senato Renato Schifani, crede che "i tempi siano maturi per l’abolizione del carcere ai giornalisti. C’è piena condivisione di tutto il mondo della stampa e di tutte le forze politiche".

Ancora più concreto l'ex ministro Franco Frattini: "La risposta alle anomalie dell’Itala esiste ed è da cercare a Strasburgo. Sono quasi vent’anni ormai che il nostro mondo politico e l’opinione pubblica dibattono i temi di una profonda riforma della giustizia.

Così come è altrettanto vero che i partiti non sono riusciti a scrostare l’attuale sistema da quelle pericolose lacune che ci rendono osservati speciali agli occhi del mondo.

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