Il ricordo di Sallusti: "Ho sentito Berlusconi 15 giorni prima della morte"

Il direttore del Giornale è tornato sul rapporto con il Cavaliere e in particolare sull'ultima chiacchierata prima della sua scomparsa. Poi su Meloni: "Ecco qual è la sua grande ambizione"

Il ricordo di Sallusti: "Ho sentito Berlusconi 15 giorni prima della morte"
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Alessandro Sallusti protagonista del primo appuntamento dell'edizione invernale de "Gli incontri del Principe", rassegna ideata e condotta da Stefano Zurlo in programma al Grand Hotel Principe di Viareggio. A poco meno di sei mesi dalla scomparsa di Silvio Berlusconi, il direttore del Giornale è tornato sugli ultimi giorni di vita del Cavaliere: "Non sono andato a trovare Berlusconi perché non era più possibile. L'ho sentito fino all'ultimo, l'ultima telefonata è stata a quindici giorni prima della morte". A proposito delle ultime chiacchierate con il fondatore di Forza Italia, Sallusti ha aggiunto: "In alcune telefonate era il Berlusconi che abbiamo conosciuto, lucido. In altre molto affaticato".

Con lungimiranza e visionarietà, Berlusconi è stato il fondatore del centrodestra che oggi vede alla sua guida Giorgia Meloni. Sallusti ha recentemente firmato "La versione di Giorgia" e ha ribadito che il suo obiettivo non è quello di governare il Paese ma di cambiarlo. E delle pagelle del primo anno di governo non sono di suo interesse: "Sostiene che per cambiare questo Paese ci vogliono dai cinque ai dieci anni. La sua grande ambizione è di governare dieci anni". Soffermandosi sul pensiero di Meloni, il direttore del Giornale ha evidenziato che per il premier la mamma di tutti i problemi di questo Paese è che è cambiato presidente del Consiglio ogni anno e mezzo negli ultimi quindici anni:"Da qui la sua ossessione di fare una riforma istituzionale che impedisca questi continui cambi di governo".

A proposito di riforma costituzionale, nelle ultime settimane si è parlato molto di referendum e secondo Sallusti il primo ministro è tutt'altro che preoccupato nonostante i precedenti. Riferendosi a Matteo Renzi e Matteo Salvini, Sallusti ha raccontato di aver consigliato a Meloni di "non compiere gli errori che hanno compiuto due persone che avevano vinto il biglietto della lotteria e che l'hanno stupidamente buttato via. E lei disse: questo errore non lo farò". Il direttore ha aggiunto: "Sul referendum è convinta di una cosa. Che l'errore che commise Renzi fu di porre una questione referendaria totalmente incomprensibile. Quindi non le fa paura nemmeno il referendum anche se non vuole legare il suo destino a questo".

Sempre in riferimento al centrodestra, una riflessione sulla manifestazione di domani prevista a Firenze su convocazione del leader della Lega Salvini. Sallusti ha puntato il dito contro certi giornali che hanno raccontato l'evento fiorentino come un ritrovo di capi di gruppi terroristici o di partiti extraparlamentari."Salvini si trova con politici che fanno parte invece legittimamente della democrazia del loro Paese. La cosa assurda è metterlo in discussione e dire che non può vedere Le Pen.

Poi, forza anche se stesso per spostarsi dalla Meloni per crearsi uno spazio dove lei non arrivi", la sua analisi:"Certo che lui al centro ha pochi spazi perché Meloni sta coprendo il centro, e gli spazi che restano liberi sono più a destra. Ma resta tutto legittimo".

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