Un ricatto a cui uno Stato non può sottomettersi. Può essere sintetizzato così il pensiero del governo sui fatti di Bologna. Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi sentito dal Tg1, è tornato sulla vicenda degli scontri tra pro Pal e polizia a margine della sfida di Eurolega tra la Virtus e gli israeliani del Maccabi. Il titolare del Viminale rispedisce così al mittente le accuse del sindaco di Bologna Matteo Lepore che ha parlato di "gestione sconsiderata" dell'ordine pubblico. "Credo", ha detto Piantedosi, "che tutto sottendesse il reale obiettivo di affermare il principio che non dovesse giocare una squadra israeliana a Bologna ed era un ricatto che mettevano in campo coloro i quali hanno fatto quello che poi abbiamo visto e noi non potevamo accettarlo".
Il ministro ha risposto a tono anche sulla questione dei danni provocati dagli scontri, quantificati dallo stesso Lepore intorno ai 100mila euro: "Questi danni vanno chiesti a chi li ha causati", ha puntualizzato Piantedosi respingendo la stessa richiesta del primo cittadino bolognese che chiedeva al Viminale di pagare. Il titolare dell'Interno è poi tornato sulla gestione dell'ordine pubblico: "Tutte le proposte che erano arrivate erano inattuabili perché prevedevano il fatto di spostare altrove, in altri Comuni, la partita quindi trasferendo il problema altrove".
Piantedosi ha parlato anche degli agenti
feriti, sia a Bologna che Genova: "Purtroppo succede sempre di più, ecco perché non perdo occasione di ringraziarli perché sono un baluardo di democrazia e dovremmo lavorare tutti di più per fare in modo che non succeda più".