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Riciclati e a basso consumo i mobili vogliono vivere green

Basta un clic, prego, entra. La casa si anima. Non conta più solo la comodità. C'è il risparmio, la sensibilità verso l'ambiente, la tecnologia a basso consumo. Ed ecco la casa dei sogni: luci per attivare diversi scenari di luce, tende filtranti e oscuranti, pannelli radianti a pavimento e condizionatori in modalità invernale ed estiva, audio multiroom, una doccia computerizzata con diversi scenari e un impianto fotovoltaico sul tetto, per fornire l'energia necessaria al funzionamento di tutta la casa.
Risparmio energetico, sostenibilità, impatto zero, riduzione degli sprechi. Sono queste le parole chiave che hanno contribuito a definire il formarsi di rapporto nuovo tra l'uomo e l'ambiente che lo circonda. I Saloni 2013 fotografano con chiarezza questa tendenza che prende forma concreta in moltissimi modi e segmenti diversi: dai sistemi di illuminazione a basso consumo fino alla ricerca di materiali e tessuti la cui produzione non abbia ripercussioni sull'ambiente. Fino all'impiego di materiali riciclati.
La cultura del riciclo e del riuso è diffusa in Italia ormai da decenni, sebbene non in maniera capillare: si reimpiegano le bottiglie di plastica, la carta e perfino gli oli usati. La crescente sensibilità al tema dell'ecologia e della riduzione degli sprechi ha portato designer e aziende a incontrarsi proprio sul terreno del riuso. I fratelli Fernando e Humberto Campana hanno realizzato per Edra, il letto «Favela». Il nome richiama alla mente le arcinote baraccopoli del Brasile, paese natale dei Campana, e il letto è realizzato con scarti provenienti dalle cassette della frutta. Un'altra star del design internazionale si è cimentata quest'anno con materiali riciclati e prodotti di riuso: Patricia Urquiola ha realizzato per Budri, azienda emiliana specializzata nella lavorazione del marmo, la collezione «Eartquake 5.9», un richiamo al terremoto che lo scorso anno ha colpito l'Emilia. Il tema del riutilizzo è alla base anche della nuova «Parrish Collection» che Konstantin Grcic ha firmato per Emeco: la collezione, presentata sempre al Salone, impiega materiali di riuso e scarti industriali. Da Nilufar è esposto un cassettone realizzato da Martino Gamper per il progetto «Gio Ponti translated by Martino Gamper» con materiali provenienti dagli arredi che Gio Ponti aveva realizzato per l'Hotel Parco dei Principi di Sorrento.
C'è voglia di verde, di salute. Per questo forse che i materiali sono ecosostenibili, attenti a non inquinare, a rispettare l'ambiente, vivere green fuori e dentro casa. E perfino gli oggetti più piccoli sono lì a ricordarlo. Come il vaso fatto a mano di argilla «Grass» di Normann Copenhagen che ricorda un ciuffo d'erba e che nasconde all'interno tre vasi singoli disponibili in altrettante dimensioni. «Seasons» di Covo poi da diventare una grande foglia in un piatto flessibile che si presta a differenti utilizzi.
La ricerca diventa fusione di materiali, come ha fatto Francesco Rota con la lampada «Kin» di Oluce. In fusione di alluminio cela un cuore rivoluzionario: il circuito led inserito lavora a tensione di rete ed è dimmerabile. Simile ad un tappo di bottiglie la seduta «Bouchon» alta 45 centimetri, in sughero rigenerato e tondino metallico di Radice e Orlandini per Domitalia. Librerie, porte, contenitori, complementi e cabine armadio. I nuovi sistemi Rimadesio, che ha fatto della sostenibilità la sua bandiera, quest'anno punta tutto sul vetro.

Eco e chic.

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