RIDI ANCORA, SARKOZY Nuove minacce delle toghe a Berlusconi: «Basta critiche»

Non è bello ironizzare sulle disgrazie altrui, ma quando c'è di mezzo una persona arrogante che ha offeso il tuo Paese credo si possa fare una eccezione. E allora verrebbe da ricordare a Nicolas Sarkozy: ride bene chi ride ultimo. Ottobre 2011, vertice di Bruxelles. Ricordate i sorrisetti tra lui e la Merkel sull'affidabilità dell'Italia? Furono la pietra tombale sul governo Berlusconi, di lì a poche ore costretto per questo alle dimissioni e ad affrontare un calvario personale tuttora in corso (ieri i giudici di Milano l'hanno ammonito a non esprimere più giudizi sulla magistratura, pena la revoca dei servizi sociali). Al presidente francese il buon umore era passato già con la clamorosa sconfitta alle successive elezioni, ma da ieri penso proprio che non riderà più. Lo hanno arrestato, caso senza precedenti per un ex inquilino dell'Eliseo. È accusato di aver corrotto giudici per coprire lo scandalo dei finanziamenti in nero ricevuti da Gheddafi per la sua campagna elettorale. E ora viene anche il dubbio che la guerra di Libia, da lui scatenata scavalcando il veto proprio di Berlusconi, non fosse dettata da nobili scopi umanitari ma avesse come obiettivo togliere di mezzo un testimone scomodo.
Anche alla luce di questo, smettiamola con il nostro atavico complesso di inferiorità. Non siamo le pecorelle nere di un'Europa fatta da geni e galantuomini. Altro che asse franco-tedesco. Berlusconi e il suo governo l'avevano vista giusta sia sul rigore che stava uccidendo l'Europa, sia sulla inutilità di disarcionare Gheddafi (l'unico che aveva fermato il flusso di disperati dalle coste africane a quelle italiane). Pensiamo a quanti disoccupati e cadaveri di clandestini in meno avremmo contato in questi anni se solo la coppia Sarkozy-Merkel avesse ascoltato quel matto italiano che li supplicava di cambiare rotta (e che si rifiutò di far diventare il suo Paese una colonia del Fondo monetario internazionale non accettando un maxi prestito da 100 miliardi di euro sponsorizzato da Francia e Germania).

La cronaca spesso è ingiusta e bara, ma la storia prima o poi ripristina la verità. Il cialtrone non era Berlusconi, ma quel pallone gonfiato di Sarkozy. Che è riuscito in un colpo solo nella difficile impresa di fare male alla Francia, all'Italia e all'Europa intera.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica