Rimborsi elettorali, trovata l’intesa Si potrà investire solo in Bot e Btp

Commissariati i tesorieri. A vigilare sui partiti un ente ad hoc con giudici contabili. I bilanci certificati andranno sul web, donazioni trasparenti sopra i 5mila euro

Rimborsi elettorali, trovata l’intesa  Si potrà investire solo in Bot e Btp

Roma - Il testo è pronto nei suoi punti essenziali: i partiti di maggioranza hanno trovato l’accordo sulle nuove regole per rendere più trasparenti i bilanci interni. Travolta dagli scandali Lusi e Belsito, i tesorieri di Margherita e Lega, la politica è riuscita ad arrivare a un compromesso che per ora non tocca il finanziamento pubblico, ma impone regole certe nei controlli sull’utilizzo di questo denaro. Dopo un giorno di riunioni serrate, Pdl, Pd e Terzo Polo hanno comunicato ieri le soluzioni condivise. Sarà prima di tutto un organismo terzo, come aveva chiesto il Pdl, a controllare i rendiconti dei partiti. Non la Corte dei Conti. L’intesa prevede di affidare la verifica dei bilanci a una commissione presieduta dal presidente della Corte dei Conti e composta dal presidente del Consiglio di Stato e primo presidente della Cassazione. Sarà questa commissione a vigilare che tutto sia in ordine.

I bilanci saranno poi obbligatoriamente sottoposti «al controllo ed alla certificazione di società di revisione iscritte nell’albo speciale Consob» e dovranno essere pubblicati sul sito Internet della Camera. Le sanzioni per gli errori potranno ammontare fino al triplo delle irregolarità commesse. I partiti potranno investire poi solo in titoli di Stato. Il tema generale del finanziamento pubblico alle forze politiche verrà invece affrontato quando si prenderà in esame la legge che dovrà dare piena applicazione all’articolo 49 della Costituzione. I partiti per ora non mettono mano ai soldi che arrivano dallo Stato, ma si premurano di formare una nuova commissione di vigilanza, che potrebbe avere un costo pubblico (a meno che i magistrati non prestino la loro opera in modo volontario).

Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha precisato però in serata che i partiti procederanno a una sorta di minicongelamento delle risorse: «Il rinvio dell’erogazione dei 100 milioni previsti per luglio», ultima rata dei rimborsi elettorali 2008. È stato poi deciso l’obbligo di rendere trasparenti i nomi dei contribuenti che versino almeno 5mila euro alle casse di un partito.

La sede dell’incontro del «mea culpa» dei partiti è stato l’ufficio del vicepresidente del Pdl Massimo Corsaro alla Camera. Presenti i tecnici che stanno lavorando ai tesoretti: oltre a Corsaro, Crimi e Bruno (Pdl) Pisicchio (Api), Della Vedova (Fli), Bressa e Misiani (Pd), D’Alia (Udc). I loro conti sono «in regola», come sottolinea Angelino Alfano, ma tutti si sono trovati d’accordo sulla necessità di trovare un’intesa in tempi rapidi, per decidere in autonomia dal governo. Le nuove norme saranno affidate ad un emendamento al «primo provvedimento utile», proprio per accelerarne il percorso parlamentare. Una soluzione sarebbe un emendamento «alle norme sul fisco», propone Bersani, o al ddl corruzione, una delle materie di cui il Pdl ha parlato ieri in un lungo incontro con il ministro della Giustizia Paola Severino, che ha anche illustrato le proposte su intercettazioni e responsabilità civile dei magistrati.

«Noi siamo non pronti, ma prontissimi» ad approvare una legge sul finanziamento ai partiti, ha sottolineato Alfano. Un cauto sì arriva dall’Italia dei Valori: l’Idv è pronto «sebbene a determinate condizioni - dice Di Pietro - ad appoggiare una proposta del parlamento».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica