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"Rinuncio al vitalizio", Gerry Scotti eroe del web

Il presentatore a Renzi: "Non voglio l'assegno da ex parlamentare, ma la legge me lo vieta"

"Rinuncio al vitalizio",  Gerry Scotti eroe del web

Dei suoi 182 following, l'unico politico che segue su Twitter è Matteo Renzi. Con la politica Gerry Scotti ha chiuso da un pezzo. Non vuole più averne a che fare. «Ho già dato», dice. Per questo, forse, avrebbe fatto a meno di alzare tutto questo polverone, sul suo vitalizio da ex parlamentare. Anche perché ormai sono passati la bellezza di 27 anni. Ma Renzi, che non regge neanche il brodino, ha spifferato tutto a Porta a Porta: «Mi ha scritto Gerry Scotti dicendomi che vuole rinunciare al vitalizio, ma non può. È il segnale di una persona che si rende conto che è il momento di dare qualcosa in più».

Una frase che ha riaperto una voragine. Quella degli ex parlamentari che godono del vitalizio: 2.308 tra ex deputati e ex senatori (oltre 1.064 vitalizi di reversibilità, cioè versati agli eredi dei deputati defunti), con stipendi mensili che oscillano da 1.700 euro mensili fino a oltre 7mila netti. Chi vorrebbe, come Gerry, rinunciare a questo privilegio non può farlo: è un diritto acquisto che va riscosso per forza.

In verità Scotti aveva scritto un tweet privato al presidente del Consiglio, il quale gli ha risposto: «Troveremo il modo per accontentarti». «Grazie Matteo per aver reso pubblico il mio appello. In questo momento tutti devono dare una mano, piccola o grande che sia», la replica di Gerry che però precisa: «Rinuncio ad un vitalizio previsto solo al compimento dei 65 anni, quindi tra 8. A tutt'oggi non ho percepito nulla».

Virginio Scotti (detto Gerry), ad agosto compirà 58 anni. Il conduttore Mediaset più amato della tv italiana dopo Mike Bongiorno, venne eletto alla Camera alle Politiche del 1987, candidato nel collegio di Milano nelle file del partito socialista, guidato da Bettino Craxi. La sua carriera di deputato si concluse cinque anni dopo, nel 1992. Sui suoi manifesti elettorali compariva con un garofano bianco e lo slogan: «Forse un garofano starebbe bene anche a voi».

Parla molto raramente di quella esperienza e le poche volte che lo fa, non nasconde l'amarezza di non averla potuta svolgere al meglio: «Mi affidarono le questioni giovanili e presi la cosa talmente sul serio che cominciai a tempestare la Camera di proposte. Rimasero tutte inascoltate, lettera morta, così mi dimisi e tornai alla tv». Ecco perché oggi non ha voglia nemmeno di commentare il suo tweet a Renzi.

Il gesto strombazzato da Renzi ha fatto impazzire il popolo di Twitter: «Bravissimo Gerry, ha dato esempio di generosità e umanità!» (Liliana); «Zio Gerry sei una persona perbene che crede ancora alla sobrietà» (Diego); «Sarai l'unico a dare un grande contributo all'Italia» (Serafino).

«Grazie a tutti. È solo un piccolo gesto di fronte ai sacrifici di tanti», risponde il buon Gerry.

Come direbbe il barattolo della Nutella, vitalizio o non vitalizio, «per noi resti sempre Virginio».

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