Roma - Calato il sipario sulla decadenza, Silvio Berlusconi torna a concentrarsi su Forza Italia. E lo fa con lo spirito di chi vede nel rilancio del suo partito e nella crescita dell'appeal elettorale della sua creatura politica la risposta e la rivincita alla più grande delle ingiustizie.
I dirigenti che lo hanno sentito per invitarlo ad accelerare i tempi sulle nomine e sulla definizione dell'organigramma di piazza San Lorenzo in Lucina, lo hanno trovato attento e motivato. Da alcuni giorni circolava il timore che il colpo subito al Senato potesse distoglierlo dalla necessità di riempire quel vuoto di potere che si è creato al partito, dopo la fuoriuscita di Angelino Alfano e di diversi coordinatori regionali. I segnali arrivati ieri, però, vengono giudicati molto confortanti.
Durante il fine settimana Berlusconi con i dirigenti a lui più vicini analizzerà la proposta di riorganizzazione. Il primo passo sarà la definizione delle composizione del nuovo comitato di presidenza, composto da una trentina di dirigenti, di cui 12 di nomina presidenziale. Definito il primo organismo statutario, si passerà alla definizione dei coordinatori regionali. Si inizierà con le dieci regioni in cui manca la figura di riferimento territoriale, quindi Sicilia, Calabria, Basilicata, Lazio, Piemonte, Veneto, Liguria, Friuli e Umbria. Non è escluso, però, che dopo questa prima fase si passi poi ad analizzare la situazione anche delle altre regioni. L'intenzione è quella di affiancare a ciascun coordinatore regionale un comitato ristretto di tre-quattro persone, un organismo territoriale collegiale utile a favorire il coinvolgimento delle varie anime del partito.
Una cabina di regia verrà poi creata anche a livello nazionale, con i 5-6 dirigenti di maggior peso. Berlusconi, però, appare molto concentrato sui club, strumento considerato fondamentale per creare movimento e agganciare quei tanti militanti entusiasti che vogliono dare una mano pur non essendo disposti a fare vita di partito. A capo della struttura ci sarà Marcello Fiori, ex braccio destro di Guido Bertolaso alla Protezione Civile, coadiuvato dai due pilastri dell'organizzazione come Raffaele Fitto e Denis Verdini. Il primo test in cui si darà conto della volontà di rilancio territoriale sarà quello del prossimo 7 dicembre quando verrà convocata una conferenza stampa «in tutte le province d'Italia» per «chiarire e ribadire» le posizioni su tre temi: «estromissione di Berlusconi», «no a legge di stabilità e governo» e «ritorno a Fi». In termini di reclutamento ieri Gianpiero Samorì, presidente dei Moderati in rivoluzione (Mir), ha annunciato la sua adesione e lo stesso hanno fatto Lady Mastella, vale a dire Sandra Lonardo, che ha lasciato il gruppo Popolari Udeur nel consiglio regionale campano per entrare in Forza Italia, così come ha fatto Sergio Nappi, proveniente dal Mir.
I delegati del Pdl che sabato 16 novembre hanno votato all'unanimità per il ritorno a Forza Italia
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