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Il ritorno di Giambruno: "San Valentino" a Giorgia

Il giornalista ed ex compagno della premier: "È stata, è e sarà sempre la donna più importante della mia vita"

Il ritorno di Giambruno: "San Valentino" a Giorgia

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Il genio del titolo è Candida Morvillo che per presentare il suo libro (Sei un genio dell’amore e non lo sai, HarperCollins, 286 pagine, 18 euro), ieri, San Valentino, ha stanato Andrea Giambruno ex Meloni. Si è fatta intervistare da lui e dalla deliziosa Gaia Tortora sul tema del suo sforzo letterario. Quindi sostanzialmente ha riportato Giambruno in pubblico e lo ha fatto parlare d’amore nel giorno degli innamorati. Gli accorsi al Teatro Manzoni di Roma, e quelli in collegamento Facebook, avevano pronto ogni genere di codice di decriptazione per riuscire a cogliere qualsiasi refolo di riferimento all’affaire amoroso dell’anno, qualunque eventuale messaggio del giornalista Mediaset all’indirizzo della premier. E i messaggi ci sono stati, eccome se ci sono stati. Ma Morvillo non si è limitata a questo perché, e qui sta il genio, per l’ultima domanda, da intervistata è tornata intervistatrice e si è prestata ad essere il Cupido della missiva d’amore inviata dal giornalista Mediaset alla presidente del Consiglio: «Andrea, ti chiederò solo una cosa: cos’è per te Giorgia, oggi?».

Andrea ha seppellito la reticenza: «Giorgia è stata, è e sarà sempre la persona più importante della mia vita». E qui arriva il vero San Valentino: «Indipendentemente dal fatto che abbiamo una famiglia insieme». Della serie: Giorgia, non ti amo perché ti devo amare, ti amo e basta. Gli applausi sono stati pochini, ma accidenti se il colpo è andato a segno.

In mezzo, tutto il resto. Non meno importante ma certo un po’ sacrificato dal colpaccio mediatico messo a segno dalla giornalista del Corriere della Sera. Perché qui sta l’altro colpo di genio, totale: essere al centro, ma mettersi in disparte. Giambruno ha furoreggiato. Dall’ammissione di non aver mai avuto problemi ad amare se stesso, all’educazione sessuale e sentimentale della figlia Ginevra (avuta da Giorgia Meloni) «Se tu per i figli sei stato un ottimo esempio, insegni loro come stare al mondo e come rispettare il prossimo, il tuo lavoro lo hai fatto e a quel punto devono andare per la propria strada...».

Dall’autoassoluzione indiretta «capiterà anche a mia figlia di soffrire e far soffrire, ma non per questo sarà da considerare una persona cattiva...» all’autoassoluzione diretta «questo ci tengo a rimarcare: sono una brava persona e chi mi conosce lo sa», all’affondo da maestro «spero che mia figlia assomigli alla mamma». Dalle affinità elettive «Ma Candida, quella volta che hai intervistato quel mostro sacro di Antonio Banderas che era sfatto dalla scenata di gelosia della moglie (Melanie Griffith, ndr) solo perché pensava che l’avesse tradita?...»; ai problemi comuni «come si fa a litigare con garbo?», da quelli generici «come si riconoscono i perditempo sentimentali?», a quelli personali «che male c’è nella sindrome della crocerossina? Non è un male aiutare qualcuno anche se non te lo chiede, non è così negativo...»; fino alle accuse specifiche «se non ti rendi conto del fatto che la persona che ti sta accanto sta cambiando perché si sta evolvendo, il problema sei tu». Fino alla fine quando Morvillo ringrazia e saluta «Andrea, ti auguro dei San Valentino migliori di questo». «E perché Candida? Ci siamo divertiti» risponde lui. Serata Morvillo, Giambruno show.

È un genio dell’amore e non lo sapevamo.

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