Riunione di emergenza sul Ponte, il governo tira dritto. Cosa succede adesso

Riunione convocata all'ultimo tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani dopo la negazione del visto di legittimità alla delibera del Cipess sull'opera da parte della Corte dei Conti

Riunione di emergenza sul Ponte, il governo tira dritto. Cosa succede adesso
00:00 00:00

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, si sono incontrati a Palazzo Chigi in vista riunione urgente di governo sul Ponte sullo Stretto di Messina convocata all'indomani della decisione della sezione centrale di controllo della Corte dei Conti, la quale ha negato il visto di legittimità alla delibera del Cipess sull'opera. Alla riunione partecipa in videocollegamento anche l'altro vicepresidente del Consiglio nonché ministro degli Esteri, Antonio Tajani, impegnato in una missione istituzionale in Africa. Poco prima di questo incontro Salvini si è recato alla sede Mit per confrontarsi con tecnici, manager e uffici dopo la decisione della Corte dei Conti: "L'obiettivo è trovare una soluzione per far partire i lavori. Il vicepremier e ministro è determinato", si legge in una nota ufficiale.

Al termine dell'incontro tra i vertici dell'esecutivo, Salvini ha dichiarato: "Attendiamo con estrema tranquillità i rilievi della Corte dei Conti a cui siamo convinti di poter rispondere punto su punto. Mi sarebbe piaciuto partire con i cantieri a novembre, invece partiremo a febbraio", afferma il leader della Lega. L'ex ministro dell'Interno garantisce che il centrodestra non ha alcuna intenzione di alimentare uno scontro tra i poteri dello Stato e vuole anche escludere "una vendetta dei magistrati per via della riforma sulla separazione della carriere". E aggiunge: "Nella manovra metteremo altri fondi per la sicurezza".

La bocciatura della Corte dei Conti, infatti, non significa automaticamente che l'opera sia stata cancellata in via definitiva. Il governo Meloni ha di fronte infatti tante strade a quella che ha definito "un'offensiva dei giudici". Una di queste è presentare una delibera in Consiglio dei Ministri con la regia del Dipe, il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica. In quel modo la Corte dei Conti avrebbe poi due opzioni. La prima è registrare l'atto così com'è oppure registrarlo con riserva. A quel punto l'esecutivo nazionale potrà trasmettere la comunicazione alle Camere che decideranno in ultima istanza. Già oggi il governo si riunirà per trovare la strada. Coinvolgendo il parlamento in un atto politico che funga da sigillo.

Secondo la legge infatti il Cdm potrà ritenere che l'atto bocciato dai giudici contabili risponda a interessi pubblici superiori. Così dovrà andare avanti. La Corte dei Conti tecnicamente può apporre il visto con riserva.

Il sito della Corte dei Conti spiega: "L'atto registrato con riserva ha piena efficacia, ma può dare luogo ad una responsabilità politica del governo poiché la Corte trasmette periodicamente al Parlamento l’elenco degli atti registrati con riserva". Probabilmente però l'annuncio di Salvini sull'avvio dei cantieri, previsto inizialmente a novembre, dovrà slittare. Forse solo di qualche settimana, più probabilmente di qualche mese; verso l'inizio del 2026.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica