Roma nel mirino degli spacciatori: scoperto bar dello spaccio a Torre Maura

Gli agenti del commissariato Trevi, invece, hanno fermato una holding familiare dedita all'importazione di hashish dal Marocco e dalla Spagna. In manette due fratelli marocchini e le compagne italiane.

Roma nel mirino degli spacciatori. La capitale in queste ore è stata al centro di sue mega-blitz per contrastare il traffico di droga. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 12 giovani, accusati di far parte di un'associazione per delinquere dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, che operava nella zona sud est della città, tra le borgate di Torre Maura e Tor Vergata. La banda aveva anche armi da fuoco.
L'indagine, avviata dai militari a gennaio dello scorso anno, ha permesso di individuare come base operativa un bar situato a Torre Maura, che era diventato una vera e propria centrale di spaccio. Veniva infatti sorvegliato giorno e notte da «sentinelle» che avvisavano dell'arrivo delle forze dell'ordine. Queste si erano organizzate in turni di lavoro, per essere così in grado di garantire la vendita dello stupefacente per tutto l'arco delle 24 ore. Inoltre la banda per imporre la propria presenza sul territorio faceva uso della violenza. Nel corso delle indagini, infatti, gli investigatori sono dovuti intervenire per sventare un tentativo di omicidio che stava per essere portato a termine da alcuni componenti dell'organizzazione criminale ai danni di un rivale. A un membro della banda i militari hanno sequestrato due pistole, un centinaio di proiettili di vario calibro e tutto il necessario per confezionare artigianalmente i proiettili.
Nelle stesse ore gli agenti del commmissariato Trevi-Campo Marzio hanno scoperto una holding familiare dedita all'importazione su larga scala di hashish dal Marocco e dalla Spagna. In manette sono finiti due fratelli marocchini e le compagne italiane. Altre otto persone, invece, risultano indagate. Nell'operazione sono stati sequestrati 50 chili di hashish e compiute perquisizioni nel Lazio ed in Puglia. L'operazione ha preso il via dall'arresto avvenuto alcuni mesi fa di due fratelli marocchini, soprannominati i «fratelli pazzi» e di un loro socio, che sono stati fermati nel quartiere di Monteverde. Due dei tre sono stati scarcerati.
Dopo quasi un anno di indagini ieri sono arrivate le ordinanze di custodia cautelare in carcere per un marocchino di 43 anni, e la sua donna di 39 anni, e per il fratello di 39 anni e per la consorte di 43 anni residente a Corato, in provincia di Bari, sono scattati gli arresti domiciliari.

Gli otto indagati sono persone che all'interno della banda avevano compiti diversi come autisti, finanziatori e spacciatori. Sui panetti di droga gli investigatori hanno addirittura trovato un timbro con le lettere «FF» ovvero le iniziali di «fratelli pazzi» in francese.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica