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Roma svende i monumenti: Circo Massimo a 8mila euro

Marino chiede un'inezia per l'affitto dell'area, ma il concerto degli Stones frutterà agli organizzatori 7 milioni. L'opposizione: esposto alla Corte dei conti

Gli ultimi preparativi al palco del concerto romano dei Rolling Stones
Gli ultimi preparativi al palco del concerto romano dei Rolling Stones

Roma - A.A.A. Affarone. Ampio parco in zona storica affittasi per feste o concerti, anche di anziani, a prezzo d'occasione, quasi regalato. Chiedere di Ignazio.

Stasera a Roma, al Circo Massimo, suonano i Rolling Stones. E Roma si divide. No, non sul valore di una band che da mezzo secolo scrive la storia della musica contemporanea (Mick Jagger a quasi 71 anni è ancora molto più rock di molti suoi nipotini). I mugugni e le polemiche sono tutti per il prezzo richiesto dal Campidoglio per l'affitto per alcuni giorni di una delle sue aree più pregiate: 7.800 euro per 73mila metri quadri, circa 10 centesimi a metro quadro. La metà, per dire, del prezzo della suite dell'hotel St Regis che in questi giorni ospita i quattro Stones, che del grande albergo hanno preso ben due piani per il loro staff. «È una vergogna.

Faremo un esposto alla Corte dei conti per danno erariale: sì al concerto ma che paghino il dovuto. Perché Marino ha fatto pagare l'Occupazione di suolo pubblico solo per il giorno del concerto e non dall'11 giugno, giorno nel quale hanno iniziato a occupare l'area? Non mi sembra che con gli altri imprenditori o associazioni il Comune faccia lo stesso, o almeno così voglio sperare», si scandalizza Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio. «Sappiamo bene che la cifra di 8mila euro è bassa - replica l'assessore alla Roma Produttiva Marta Leonori - e proprio per questo abbiamo già provveduto in sede di giunta ad aumentare l'occupazione di suolo pubblico per gli eventi a scopo di lucro di 2,5 volte. Ma questo cambio per essere operativo dovrà essere approvata dall'Assemblea capitolina».

Un aumento di 2,5 volte vuol dire che comunque il Comune con le future tariffe guadagnerebbe meno di 20mila euro per l'affitto di un'era di valore inestimabile messa a dura prova in questi giorni. «Mi chiedo - dice Federico Rocca, responsabile enti locali di Fratelli d'Italia-An - con quale coraggio la Sovrintendenza abbia autorizzato l'installazione di strutture molto ingombranti e impattanti. C'è un megapalco, torri, pedane, tribune più una serie di tir che vanno e vengono. Per eventi di minore impatto non c'è stata tutta questa tolleranza».

Il Circo Massimo ha già più volte negli ultimi decenni ospitato maxieventi del genere: i concerti di Antonello Venditti per i due scudetti della Roma nel 1983 e nel 2001, i Genesis nel 2007, Lady Gaga nel 2011. Ma in quei casi si trattava di eventi gratuiti, del quale tutta la cittadinanza avrebbe potuto godere. E quindi era legittimo pensare che il Comune non dovesse guadagnarci. In questo caso, invece, stiamo parlando invece di un concerto per 65mila persone che hanno potuto permettersi biglietti dal costo tra i 70 e i 180 euro. Basta una calcolatrice per capire che il fatturato dell'evento è di almeno 7 milioni, che andranno agli organizzatori dell'evento, l'agenzia Galli&D'Alessandro. Che, va detto, ha speso 40mila euro per pagare gli straordinari ai vigili, 23mila per tenere aperta più a lungo la linea B della metropolitana, 30mila per la pulizia dell'area, altrettanti per le ambulanze, 45mila euro per i bagni; e in totale ha investito 4 milioni sull'evento. Tutto il resto sarà guadagno. Per loro. A Roma resterà la mancetta di nemmeno 8mila euro e i disagi per la cittadinanza, con la chiusura (secondo il Codacons fin troppo anticipata) di molte strade attorno al Circo Massimo.

Oltre alla satisfaction di avere ospitato un evento memorabile.

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