Interni

"Una rosa per Norma". L'iniziativa in ricordo dell'istriana Cossetto

Sono 345 le città che aderiscono all'iniziativa "Una rosa per Norma" in ricordo dell’assassinio di Norma Cossetto, studentessa istriana violentata, uccisa e gettata nelle foibe dai titini

"Una rosa per Norma". L'iniziativa in ricordo dell'istriana Cossetto

Ascolta ora: ""Una rosa per Norma". L'iniziativa in ricordo dell'istriana Cossetto"

"Una rosa per Norma". L'iniziativa in ricordo dell'istriana Cossetto

00:00 / 00:00
100 %

"Una rosa per Norma". Questo il titolo dell'iniziativa che si terrà in diverse parti d’Italia (e non solo) in ricordo dell’assassinio di Norma Cossetto, studentessa istriana che, dopo essere stata sequestrata e torturata, venne gettata in una foiba dai titini.

"Oggi Norma Cossetto è un nome meno ignoto di quanto fosse 50 anni fa: c'è una maggiore attenzione su un tema - quello delle foibe - che è stato a lungo rimosso. Oggi la memoria è meno ignorata che nel 1973”, ha detto il vicepresidente del Senato, il forzista Maurizio Gasparri, presentando la manifestazione alla Camera.“Sicuramente assistiamo ancora a momenti di negazionismo. Per questo dobbiamo insistere con atti simbolici e culturali", ha aggiunto Gasparri che ha poi ricordato come la Rai abbia contribuito a produrre il film 'Red Land - Rosso Istria' "che racconta con crudezza i particolari di una verità storica: quella della tragedia di Norma". Il deputato di Fratelli d’Italia, Alessandro Amorese, spiega che “l’obiettivo è far sì che questa pagina di storia che per troppo tempo è stata strappata venga finalmente recuperata" e, a tale scopo si inserisce il gesto simbolico di deporre una rosa nella colonna di piazza Montecitorio. Gesto che sarà ripetuto per tutto il mese di ottobre in 345 città di 8 straniere: Dublino, Belfast, Londra, Melbourne, New York, Buenos Aires, Rafaela, Granadilla di Abona (Tenerife). Veneto (64 città), il Lazio (52) e il Piemonte (43) sono le Regioni italiane dove si terranno più eventi. È, infatti, nella notte tra il 4 e 5 ottobre 1943 che Norma Cossetto venne gettata dai partigiani comunisti slavi in una foiba.

Edoardo Sylos Labini, presente alla conferenza stampa in qualità di direttore di Cultura & Identità, ha dedicato l’ultimo numero del giornale proprio a Norma Cossetto.“Parliamo di un pezzo di nostra cultura composto da simboli identitari molto cari”, ha detto direttore di Cultura & Identità sottolineando come Cossetto sia un po’ il simbolo di tutte le donne che ancora oggi sono vittime di violenza sessuale. “Questi piccoli branchi di teppistelli che violentano e abusano le donne ci riporta a ciò che è successo 80 anni fa perché lo stupro del branco è anche un’arma di dominio e di abuso durante le guerre”, ha aggiunto Sylos Labini. "Norma ha subito il suo martirio perché voleva rimanere italiana e non voleva piegarsi al regime di Tito", ha osservato, invece, Silvano Olmi, presidente del 'Comitato 10 febbraio' che ha promosso l’iniziativa "Una Rosa per Norma Cossetto", giunta ormai alla quinta edizione. “Ormai il nome della giovane martire istriana è ovunque e ogni anno non si contano le inaugurazioni di piazze, targhe, vie e monumenti in suo onore”, ha detto Olmi con una punta d’orgoglio. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il sottosegretario Paola Frassinetti, i parlamentari Rossano Sasso, Roberto Menia e Nicole Matteoni, ma anche gli esponenti di varie associazioni che hanno aderito all’iniziativa. Tra questi: Emanuele Merlino già presidente nazionale del Comitato 10 febbraio, Gaetano Ruocco presidente dell'associazione nazionale sottufficiali d'Italia, Italo Frioni, presidente nazionale dell'associazione italiana ciechi di guerra e il Capitano di Vascello Ugo d'Atri, presidente dell'Istituto Nazionale per la Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon.

Tra gli enti che hanno deciso di dare il patrocinio a questa iniziativa ci sono l'Associazione Nazionale Sottufficiali d'Italia, l'Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia, l'Unione Nazionale Ufficiali in congedo d'Italia, l'Associazione Nazionale Volontari di Guerra e il Comitato Tricolore Italiani nel Mondo.

Commenti