Rosy Bindi: "Meloni cortigiana? Parola sbagliata, il concetto no"

Rosy Bindi difende Maurizio Landini sulla polemica relativa al termine "cortigiana" usato per offendere Giorgia Meloni

Rosy Bindi: "Meloni cortigiana? Parola sbagliata, il concetto no"
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"Non volevo offendere nessuno". Maurizio Landini , ospite del talk show condotto da Massimo Gramellini su La 7 "In altre parole", ritorna sulla parola "cortigiana" usata contro Giorgia Meloni qualche giorno fa nel corso del programma DiMartedì.

"Mi stupisce che la premier abbia risposto 48 ore dopo e il giorno prima della presentazione della legge di Bilancio. Come a dire che la Cgil non si occupa dei problemi dei lavoratori", aggiunge Landini prima che Rosy Bindi, presente in studio, intervenga per dargli spago. L'ex ministro della Salute dapprima ammonisce il segretario della Cgil: "Secondo me non doveva essere usata. Si potevano usare altre parole. Con le parole dobbiamo stare attenti, se apri il vocabolario il significato è quello. E anche Giovanni Floris è subito intervenuto durante la puntata di DiMartedì per correggere le parole del segretario Landini". Ma, poi, aggiunge: “In quell'occasione non era sbagliata la parola, il concetto era proprio chiaro - afferma -. Io penso che questa parola poteva non essere usata, perché ha il significato che ha, ma condivido il concetto. Io sono sicura che Landini non si riferisse a quello che c’è scritto nel vocabolario”.

Lo stesso segretario della Cgil, parlando dell'accordo di pace, poco prima aveva detto: “Provate a pensare alla scena che abbiamo visto tutti: Trump che firma quel famoso accordo di pace, che in realtà è una tregua, ma non c’erano né gli israeliani né i palestinesi - dice -. Quattro che firmavano e c’era una quantità di capi di governo dietro, che in realtà non hanno firmato niente e fatto nulla, non si capisce perché fossero lì. A me quell’immagine ha dato proprio l’idea del sovrano e una corte di soggetti che non c'entrano nulla”. E ancora: “Singolare che questa cosa qui è avvenuta quarantotto ore dopo, guarda caso prima che uscisse la legge di bilancio, tentando di parlare di altro e descrivere una Cgil che non si occuperebbe dei problemi dei lavoratori”.

Anche Bindi non ha dubbi: “Usano tutto come arma di distrazione di massa. Gli serve tutto pur di non parlare dei problemi veri e reali del Paese”. Insomma, prima insultano e poi vogliono avere ragione a tutti i costi...

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