Saccomanni: "Stop all'aumento dell'Iva? Dati negativi, serve copertura"

Governo a rischio sull'aumento dell'Iva. Tra 16 giorni l'aliquota passa al 22%. Palazzo Chigi pensa al rinvio in attesa di tempi migliori: "Giù le tasse su imprese e lavoro"

Il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni
Il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni

L'eventuale aumento dell'Iva rischia di mettere in seria difficoltà il governo Letta. L'esecutivo ha solo 16 giorni per evitare che l'aliquota salga al 22%. A spegnere le speranze è Flavio Zanonato. "A raccontare una cosa che oggi risulta impossibile si fa presto, ma poi diventa difficile", ha detto il ministro dello Sviluppo economico a Porta a porta. E senza che il governo faccia nulla, "visto che è stato un provvedimento già deciso dal precedente esecutivo". "Lo ho già detto nella mia assemblea più difficile, quella della Confcommercio e lo dico ora. In questo momento soldi per evitare l’aumento dell’Iva nel bilancio dello stato non ce ne sono", ha aggiunto

Già Fabrizio Saccomanni aveva detto che cui è allo studio ancora "tutto il ventaglio delle soluzioni", dallo stop dell’aumento ad un rinvio di qualche mese in attesa di un miglioramento dei conti pubblici. Provvedimenti che comunque costerebbero allo Stato ben 4 miliardi l'anno, che vanno ad aggiungersi ai 4 derivanti dallo stop dell'Imu.

"La situazione mostra dei segni che non sono precisamente incoraggianti, c’è un quadro peggiore, non solo una decrescita ancora seria, ma anche dati negativi per quanto riguardano il gettito delle imposte e anche dell’Iva", ha detto in Senato il ministro dell'Economia, secondo cui il governo è al lavoro su tutti i temi che fanno parte dell’impegno programmatico del governo: pressione fiscale sui consumi e su proprietà immobiliare. Per scongiurare l'aumento dell'Iva, quindi, è necessario prima di tutto trovare le risorse. "È in corso una quantificazione globale delle esigenze di finanziamento per rispondere a questi obiettivi. Occorre il reperimento di coperture con tagli di spesa e ritocchi alla tassazione", ha aggiunto Saccomanni sottolineando che il governo è "consapevole degli effetti negativi che un aumento può provocare, anche se il reperimento delle coperture alternative potrebbe essere non meno gravoso".

"A questo punto l’unico che può riportare ordine è il presidente del Consiglio, Enrico Letta. Ne va della dignità dell’intero esecutivo. Non possiamo più sopportare un tale stato confusionale, in un momento delicato per l’economia del nostro paese", ha dichiarato il capogruppo del Pdl alla Camera Renato Brunetta. All'esponente del Pdl ha risposto il ministro Zanonato: "A Brunetta dico che bisogna accettare come principio l’aritmetica. Non credo che ci sia un accordo di programma che contraddice l’aritmetica. Letta potrebbe mai dire che l’aritmetica non funziona?. Se potessi evitare l’aumento dell’Iva sarei l’uomo più felice del mondo, ma ad oggi non sono in grado di prometterlo. Del resto non dipende da me ma da Saccomanni".

Sul nodo Imu, poi, il ministro - che poi ha incontrato il premier Letta a Palazzo Chigi - ha assicurato che il governo proverà a "concludere la revisione dell’Imu ben prima della fine di agosto" e ha aggiunto che i debiti della PA verso le imprese, oltre ai 40 miliardi previsti dal recente decreto, "sono dell’ordine di 20-30 miliardi", e non di 90 come avevano riportato precedenti stime.

L'obiettivo del governo, a detta di Saccomanni, è quello di "ridurre l’imposizione sul lavoro e sulle imprese reperendo le fonti di finanziamento essenzialmente attraverso una revisione strutturale dei meccanismi di spesa ed attaccando il capitolo delle agevolazioni di carattere fiscale".

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