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"Uno schiaffo allo Stato". Fdi presenta l'interrogazione su Soumahoro

Bufera sul deputato con gli stivali ma silenzio in Parlamento. A fare un'interrogazione è il deputato di Fdi La Salandra: "Caporalato affrontato in modo superficiale ma ha radici profonde che riguardano l'immigrazione clandestina"

"Uno schiaffo allo Stato". Fdi presenta l'interrogazione su Soumahoro

Bufera per l’onorevole Soumahoro sia sul fronte Latina, dove l’unica indagata al momento è la suocera, sia sulla gestione dei ghetti a Foggia dove - se al momento ancora non ci sono inchieste - l’operato del deputato con gli stivali è risultato molto ambiguo proprio in quella realtà dove ha costruito la sua carriera, prima da sindacalista e poi da parlamentare. Strano è il comportamento del Parlamento che, se ha visto i paladini di Soumahoro - Bonelli e Fratoianni - misurare le parole con il contagocce, allo stesso tempo ha registrato un silenzio vergognoso da parte degli altri parlamentari.

Qualcuno però si è mosso: notizia di oggi infatti è che il deputato di Fratelli d’Italia, Giandonato La Salandra, ha presentato un’interrogazione sulla questione, dopo che già lo scorso agosto l'onorevole Patrizio La Pietra, sempre Fdi, aveva sollevato il problema della mancanza di politiche attive e concrete a Torretta Antonacci, Foggia.
Indirizzata al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e al Ministro dell’Interno, La Salandra chiede infatti chiarezza su eventuali approfondimenti riguardanti le vicende che coinvolgono Soumahoro.

La richiesta risulta interessante in quanto puntualizza una presunta mancanza di controllo sul territorio, soprattutto quello pugliese - terra del deputato La Salandra - che va avanti da anni lasciando all’autogestione realtà come quella del ghetto foggiano.
“Si chiede se non intendano avviare verifiche”, si legge nell’interrogazione - di cui IlGiornale.it è entrato in possesso - "in ordine alle responsabilità degli enti territoriali locali sulla realtà di Torretta Antonacci, alle condizioni dei migranti residenti in Torretta Antonacci e in ordine alle eventuali procedure di sgombero dell’area”.

Quella terra di nessuno è stata, ed è ancora, il regno di Soumahoro per tutto il tempo della sua attività sindacale: uno sfondo che ha visto e vede ancora lotte interne per la gestione degli affari che tranquillamente, e senza il controllo di nessuno, si consumerebbero tra le baracche. La Lega Braccianti, e cioè gli uomini di Soumahoro, e l’Usb sono i principali attori di questa faida - stando alle dichiarazioni che ci hanno rilasciato all’interno del ghetto i braccianti.
“Torretta Antonacci è un vero e proprio schiaffo allo Stato favorito dalle politiche della sinistra degli ultimi dieci anni”, dichiara a IlGiornale.it il deputato La Salandra.
“Il tema del caporalato e delle logiche che lo animano fino ad oggi ha visto il Parlamento impegnato solo in una criminalizzazione degli imprenditori agricoli, quando invece esso ha radici molto più profonde che si legano indissolubilmente con il mercato dell’immigrazione clandestina”, prosegue l’onorevole foggiano.

Il punto sembrerebbe infatti una gestione superficiale dell’argomento che mira a puntare il dito alla superficie per non affondare in temi scomodi che hanno costruito e continuano a costruire il bacino di consenso più ampio per la sinistra e cioè le politiche migratorie.
“Bisogna lavorare affinché la malavita organizzata non possa in alcun modo continuare a condizionare il sistema agricolo: creare distretti produttivi e tutelare il reddito degli agricoltori, dando dignità a tutti i lavoratori del settore”, continua La Salandra.

E su Soumahoro lascia “ai posteri l’ardua sentenza” ma precisa, aprendo un varco molto importante e degno di approfondimento che: “sarebbe corretto chiedersi come mai Soumahoro ha deciso di staccarsi dall’Usb, costituendo una propria associazione che, nei fatti, perora l’idea dell’autogestione del Ghetto, per quanto si è appreso, negando anche alla Caritas l’accesso”.

L’operato della lega Braccianti, infatti, - ci dicono dal ghetto - si baserebbe su un totale controllo, motivo per cui la paura è l’elemento che contraddistingue tutti i braccianti nei confronti degli uomini del deputato ivoriano.

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