L'unica cosa chiara in questa vicenda è che non si capisce niente, come quasi sempre accade quando c'è di mezzo il settore pubblico. Ci riferiamo alla vertenza tra gruppo (...)
(...) San Raffaele (13 ospedali privati) e Regione Lazio, di cui abbiamo riferito ieri. Il primo vanta dalla seconda un credito di 250 milioni per circa due anni di rette non saldate. Ovvio che reclami: o pagate quanto ci spetta o siamo costretti a chiudere; non esiste che noi curiamo 2.000 malati gratis; non ce la facciamo più. La Regione non contesta la qualità del servizio di cui fruisce, ma l'entità della somma richiesta.
Da notare che le rette sono state concordate dalle parti, quindi non dovrebbe esserci discussione. Se si pattuisce una cifra, si sottoscrive un impegno e al contratto ci si attiene. I motivi del contenzioso risultano incomprensibili. Il dato certo è che la Regione non versa il becco di un quattrino al San Raffaele, e ciò è assurdo. Non siamo riusciti a sapere dal governatore, Renata Polverini, quali siano gli intoppi che le impediscono di regolare i conti.
Qualcuno ha accennato a problemi con la magistratura in cui sarebbe incappata la società che gestisce le strutture sanitarie private. Ma, se fosse così, la Procura avrebbe emesso un'ordinanza circostanziata. Che invece non c'è o, almeno, non si trova. Inoltre è impossibile che il tribunale blocchi attività di interesse pubblico primario quali sono le cliniche piene di degenti. Al massimo, avrebbe congelato i profitti, non i ricavi indispensabili per mandare avanti l'impresa.
Più scriviamo di questa storia e più ci sembra di vivere su un altro pianeta. Si vuole togliere di mezzo la sanità privata? Lo si dica in modo netto e inequivocabile. Ma è folle che la Regione acquisti un servizio e si rifiuti di riconoscere a chi glielo garantisce il diritto di essere retribuito. Due anni di arretrati sono un'enormità. Come si giustifica?
È noto come lo Stato sia in bolletta e, di conseguenza, lo siano anche le Regioni, le Province e i Comuni. Però è impensabile che un'azienda sia in grado di resistere sul mercato se non incassa le fatture. Quali sono gli ostacoli reali? Qui c'è qualcuno che ciurla nel manico. Bisogna che la verità venga fuori subito.
Consiglio non richiesto agli amministratori del San Raffaele. Invece di perdere tempo in dibattiti sterili con la Regione Lazio, si rechino in Procura ed espongano la situazione: o si onorano i nostri crediti, e noi continuiamo a lavorare, oppure la magistratura intervenga e affidi la guida dell'impresa ad altri; noi siamo alla frutta. Tertium: 2.000 pazienti in strada e altrettanti dipendenti a spasso. Ma questa è una soluzione? L'autorità competente - Ferragosto o non Ferragosto alle porte - si spicci, o sarà una catastrofe.
segue a pagina 9
Bianchini e Bonizzi a pagina 9
di Vittorio Feltri
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.