Migranti, l'ipotesi di cancellare la protezione speciale: "È una sanatoria illegale"

Il sottosegretario leghista Molteni accelera sulla modifica della protezione speciale: "La cancelleremo". E spiega: "Ormai è come una sanatoria illegale"

Migranti, l'ipotesi di cancellare la protezione speciale: "È una sanatoria illegale"

La tragedia di Cutro e l’ultimo naufragio di ieri sera in acque Sar libiche sono solo la punta dell’iceberg del problema del secolo: l’immigrazione irregolare. Se da un lato le opposizioni continuano a strumentalizzare le tragedie in mare per attaccare il governo di centrodestra, dall’altro l’esecutivo Meloni prova a contrastare l’emergenza migratoria. Il pacchetto di misure varato nel consiglio dei Ministri a Cutro va in questa direzione. Il governo, per voce del sottosegretario leghista Nicola Molteni, continua a battere sul tema della “protezione speciale”, più volte criticato dal presidente del Consiglio.

Stretta sulla protezione speciale

Giorgia Meloni, in merito alla “protezione speciale”, è stata chiarissima fin da subito: “L’intento del governo è abolirla. La protezione speciale è una fattispecie che si è allargata a dismisura”. Il sottosegretario Nicola Molteni, intervistato dalla Stampa, è ancora più esplicito: “Cancelleremo la protezione speciale. Credo che tutti siano consapevoli della necessità di intervenire per fermare una forma di sanatoria illegale, perché favorisce la concessione di permessi di soggiorno che vanno ben oltre la definizione di protezione internazionale”. Il ragionamento del governo è pragmatico e di buonsenso. Allargando le maglie della “protezione speciale” si inviava un messaggio sbagliato a chi avrebbe tentato la fortuna di arrivare in Italia; restringendole si avrà l’effetto sperato di sconsigliare le partenze.

La stretta sulla “protezione speciale” prova a intervenire nell’immediato sulle enormi falle di questa misura.“Con le modifiche normative introdotte dal governo Conte 2 e della ministra Lamorgese – sottolinea Molteni – le maglie sono state allargate a dismisura”. Questa modifica, giova ricordarlo, non andrà ad intaccare le altre due misure di protezione: da un lato lo “status di rifugiato” e dall’altro la “protezione sussidiaria”. “Se non hanno diritto all’asilo o alla protezione sussidiaria – aggiunge il sottosegretario – sono come i migranti economici irregolari”.

Il piano del governo

L’intento del governo a lungo termine rimane quello di abolire, una volta per tutte, questa misura. Una richiesta che non arriva solo dal premier Meloni ma anche dai suoi alleati. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, vogliono riscrivere con buon senso i meccanismi dell’asilo internazionale.“L’obiettivo – conclude Molteni – è quello di rendere più efficienti le procedure di espulsione e anche in questo decreto c’è una norma per velocizzare l’iter”.

Il mantra del governo lo riassume benissimo il sottosegretario:“Non può passare il principio che, anche se non hai diritto alla protezione internazionale, in Italia la ottieni lo stesso”. Mettere mano a questa “anomalia italiana” è il primo compito dell’esecutivo di centrodestra.

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