Il bazooka da 40 miliardi di dollari messo sul tavolo dalla Federal Reserve ha messo ieri le ali ai mercati, ma da Mario Draghi arriva un invito alla cautela: «Le condizioni finanziarie sono migliorate, ora possiamo guardare le cose con più ottimismo, ma c'è ancora tanta strada da fare», ha spiegato il presidente della Bce al termine della tradizionale riunione dell'Eurogruppo, che precedeva i lavori del consiglio Ecofin di tutta l'Ue a 27. In effetti, la rete contro la crisi stesa dalla Fed e dall'Eurotower (con lo scudo anti-spread), nonché il via libero tedesco all'Esm, non offrono garanzie assolute. Eurolandia non solo è impantanata in una recessione che rischia di aggravarsi, ma offre alla speculazione i fianchi scoperti a causa della Grecia e, seppur in misura minore, della Spagna.
Madrid presenterà entro la fine del mese un nuovo piano di riforme strutturali basate sulle raccomandazioni dell'Ue, possibile anticamera alla richiesta di attivazione da parte di Madrid dello scudo anti-spread (forse a novembre), mentre non si sa ancora se verrà accolta la richiesta ellenica di ottenere più tempo per implementare le riforme. Mentre il Fondo monetario appare possibilista (è «questione da considerare», ha detto Christine Lagarde), così come l'Olanda, la Germania continua a mettersi di traverso: «Non abbiamo visto nessun piano che possa coniugare tempo e denaro: in genere, dare più tempo significa dare più soldi», hanno spiegato alcune fonti da Berlino. Bruxelles prende invece tempo, in attesa del rapporto con cui la troika Ue-Bce-Fmi farà il punto sui progressi compiuti da Atene sulla strada del risanamento. Il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, ha spiegato che una decisione verrà presa a metà ottobre, cioè pochi giorni prima che diventi operativo il fondo salva-Stati Esm.
Nel frattempo, i mercati festeggiano la mossa della Fed, con Milano che ha guadagnato il 2,34% e con lo spread Btp-Bund sceso a 331 punti (345 punti giovedì). Ma dappertutto il clima sembra cambiato, anche sul fronte valutario dove l'euro è tornato dopo quattro mesi a superare la soglia degli 1,31 dollari. Durerà? «Bisogna chiederlo ai mercati», ha dichiarato Draghi, che prossimamente illustrerà il piano anti-spread davanti al parlamento tedesco («Se mi invitano, io vengo volentieri»). Un appuntamento che vedrà Draghi scendere in una specie di fossa dei leoni: buona parte del Bundestag, soprattutto le file dell'opposizione, appare infatti più schierato sulle posizioni d'intransigenza manifestate dalla Bundesbank nel tentativo di ostacolare la strategia dell'ex governatore di Bankitalia.
Il movimento a tenaglia di Fed e Bce sembra comunque aver messo nell'angolo la speculazione.
Lo scenario Dopo le manovre Fed-Bce antispeculazione
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