Schifani avverte il Pd: governo a rischio

Gli italiani o, meglio, tutti gli europei sono ossessionati dagli omosessuali. C'è chi vorrebbe negare loro ogni diritto, persino quello di abbandonarsi a effusioni in pubblico, e chi, per dimostrare di essere di larghe vedute e in linea coi tempi, preme affinché le coppie dello stesso sesso abbiano presto la facoltà di sposarsi e di adottare bambini. Ciascuno ha le sue idee, giuste o sbagliate che siano, ma non è questo il punto. Il problema (...)

(...) è discutere pacatamente e non farsi prendere dal tifo come se omofilia e omofobia fossero meritevoli di polemiche infuocate, degne di invadere quotidianamente giornali di carta e televisivi.
Difatti, certe dispute, che vedono contrapposti favorevoli e contrari all'amore tra maschi e maschi e tra femmine e femmine, quando sfociano nella rissa possono dar luogo a equivoci che scadono nel ridicolo. È il caso del bacio che si sono date sul podio due atlete russe, Tatyana Firova e Kseniy Ryzhova, vincitrici dell'oro (4x400) ai mondiali di atletica a Mosca. Bacio sulla bocca, quindi scambiato per saffico, e considerato un segno di protesta nei confronti di Putin, colpevole di aver fatto approvare una legge che vieta agli omosessuali di esibirsi, davanti a minori, in atteggiamenti rivelatori delle loro preferenze sessuali.
Insomma, l'episodio è stato interpretato (male) da noi occidentali in chiave politica e trasformato in pomo della discordia fra amici e nemici dei gay. In realtà trattasi di errore provocato da ignoranza: le atlete russe, felici dello strepitoso successo ottenuto in pista, hanno gioito secondo la tradizione del loro Paese, baciandosi sulla bocca. Già. In Russia usa così. Basta saperlo per non scandalizzarsi e non attribuire a quel tipo di affettuosità un significato uguale a quello che gli diamo noi.
Le persone sotto i 40 anni si stupiranno ma, quando l'Urss era ancora un impero comunista, il dittatore sovietico, Breznev, e il dittatore della Ddr, Honecker (in visita ufficiale a Mosca), furono ritratti in una foto storica mentre si baciavano (in apparenza con trasporto) labbra contro labbra, esattamente come le due campionesse. L'istantanea fu pubblicata in mezzo mondo, e anche allora molti si meravigliarono: sembrava impossibile che due capi di Stato di fede marxista rivelassero senza pudore, e dinanzi al fotografo, di essere finocchi (all'epoca il linguaggio politicamente corretto non esisteva ancora).
Ma i corrispondenti che dalla capitale russa scrivevano articoli sulle vicende del Cremlino informarono i lettori che l'omosessualità non c'entrava niente con i due despoti, e che il loro bacio non era scaturito da un'estasi d'amore, ma era soltanto un adeguamento ai costumi locali.

Oggi, in un momento in cui infuria la battaglia per dare o non dare ai gay quanto chiedono, non sappiamo neanche ciò che, invece, sapevamo quasi mezzo secolo fa: non è il bacio che fa l'omosessuale. Aggiornarsi.

di Vittorio Feltri

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