RomaPochi, interminabili minuti di panico in pieno centro storico. «Ero dentro il mio negozio quando ho sentito gli spari - racconta Daniela Preziosi, titolare di un negozio proprio di fronte alla banca della sparatoria -. Almeno sei colpi. Mio padre era appena uscito dal negozio, ho temuto per lui. Quando mi sono affacciata e ho visto quel corpo per terra mi sono sentita morire...».
La commerciante mostra i fori dei proiettili sul muro accanto al negozio. «Guardate qui che roba, potevamo morire tutti e poi proprio in quel momento passavano decine di studenti usciti dal liceo scientifico a pochi passi dalla banca». Due minuti, un inferno. Racconta una persona che abita nel palazzo di fronte alla banca: «Spari, tanti spari, all'inizio ho pensato a qualche petardo, poi ho visto un uomo a terra morto e il vigilantes in ginocchio: è stato tremendo».
Decine di persone si sono rifugiate nei negozi. «Ho sentito gli spari, sembrava un film - racconta la cassiera di un negozio gestito da cinesi - mi sono nascosta sotto la sedia, ho visto gente fuggire, molti si sono rifugiati dentro il negozio. Poi siamo usciti, ho visto un uomo sull'asfalto». In molti, inizialmente hanno pensato che fossero solo petardi e invece «una volta fuori - racconta il proprietario di un ristorante-pizzeria a via Carlo Alberto - ho capito che era qualcosa di più grave. In trent'anni che sto qui non ho mai visto nulla di simile. Questa mattina dovevo andare proprio in quella banca, ma poi non l'ho fatto: ormai quando vedo i portavalori davanti agli istituti di credito preferisco rimandare. Troppo spesso si sentono storie come questa».
Alcuni studenti del liceo classico Pilo Albertelli sono ancora sotto shock, se la sono vista brutta: «Ci stavamo avviando verso la metropolitana, a pochi minuti dall'uscita da scuola.
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