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"Da Schlein nessuna solidarietà". Roccella svela il cortocircuito femminista dem

La ministra per la Famiglia mostra il paradosso del "nuovo" femminismo: "Vedo solo aggressività contro Israele". Il presidente del Senato rilancia e attacca il doppiopesismo della sinistra: "Dei boicotaggi a destra si parla meno, questa è ipocrisia"

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Davanti ai numerosi episodi d’intolleranza la sinistra mostra sempre il suo lato peggiore. La libertà d’espressione a correnti alternate, valida a sinistra e trascurabile a destra, è una logica illiberale, creata ad hoc dalla gauche, che non fa altro che peggiorare il normale dibattito democratico. A denunciare questa deriva preoccupante sono due esponenti di peso della compagine di centrodestra. Se il ministro per la Famiglia, Eugenia Roccella, attacca direttamente i vertici del Partito democratico, il presidente del Senato Ignazio La Russa denuncia l’ennesima prova di “ipocrisia della sinistra”.

Una doppia stoccata con un unico vero obiettivo: svelare, con dovizia di particolari, tutta l’intolleranza che alberga in una certa sinistra che continua a professarsi democratica. A fronte dei numerosi episodi spiacevoli - se non addirittura violenti - che hanno colpito le principali Università italiane, Roccella prova a offrire un quadro ragionato della situazione. Incalzata da La Stampa, la ministra per le Pari Opportunità svela il vero cortocircuito femminista venuto a galla dopo l’attacco terroristico di Hamas nei confronti di Israele.

”Le femministe dovrebbero occupare la piazza ogni volta che scoppia un conflitto – esordisce Roccella - invece vedo solo una aggressiva insistenza contro Israele. Nei confronti di tante altre guerre, che magari ci hanno riguardato direttamente, come nel caso del Kosovo, non ho visto accese contestazioni, come non ho visto manifestazioni di solidarietà a favore delle donne iraniane, che lottavano a mani nude, in modo non violento, creativo, con un coraggio straordinario, per la propria libertà". "Penso - osserva infine Roccella - che ci sia una confusione culturale". Una confusione politica evidenziata, se non altro, dalla violenza che contraddistingue il “nuovo” femminismo: "Se la guerra è maschile - conclude, il nostro modo di lottare deve essere sempre segnato dalla non violenza. Invece ora si arriva ad allontanare una ragazza ebrea dalla manifestazione e si impedisce ad alcuni di parlare: questi sono metodi violenti".

Un esempio diretto dell’intolleranza tipica della sinistra è la stessa Roccella, vittima di questa esclusione quando lo scorso anno le fu impedito di parlare al Salone del Libro. “Mi aspettavo più solidarietà”, si toglie qualche sassolino dalla scarpa la ministra. “Di tanti a sinistra. Lo stesso intervento di Elly Schlein – attacca la ministra – non è stato certo una manifestazione di solidarietà”. L’esatto opposto: “Ha detto che la maggioranza aveva un problema con il dissenso, rovesciando i fatti”. Una brutta figura politica che, purtroppo, rischia solo di ripetersi in futuro. Da qui il saggio avviso del presidente del Senato, Ignazio La Russa. Sentito da La Verità, la seconda carica dello Stato lancia un messaggio a sinistra: “Gli anni di piombo – spiega – cominciarono così”. E il solito doppiopesismo dell’opposizione non giova alla normale dialettica democratica: “Dei boicottaggi contro esponenti di destra si parla sempre meno: questa è ipocrisia.

Nulla di più, nulla di meno.

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