Sdegno dei politici: chiarezza subito Manganelli si scusa e apre un'inchiesta

RomaIl bambino che urla e si divincola e i poliziotti che lo trascinano via come un delinquente. Immagini sconvolgenti che suscitano un'ondata generale di indignazione e reazioni durissime da parte del mondo politico che oltretutto a questo punto si interroga sulla necessità di intervenire anche dal punto di vista legislativo. Il primo a protestare è il presidente del Senato, Renato Schifani (Pdl), che ha chiesto «immediati e tempestivi» chiarimenti al capo della polizia, Antonio Manganelli, che a sua volta non ha temporeggiato ed ha aperto una inchiesta interna per accertare ogni responsabilità. Il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, si è detta molto «turbata» dalle immagini ma allo stesso tempo non ha voluto dare giudizi in attesa dei risultati dell'indagine avviata dal capo della polizia. Oggi sarà il sottosegretario del Viminale, Carlo De Stefano, a rispondere in Parlamento dell'accaduto.
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che aveva sollecitato il governo a rispondere in Parlamento del trattamento subito dal bimbo, ha anche chiamato il questore di Padova dopo aver visto il video in tv giudicando l'episodio gravissimo e «meritevole di ulteriori approfondimenti». Stefano Pedica dell'Italia dei Valori accusa i poliziotti di aver «trattato un bambino come fosse Totò Riina» facendogli subire un trauma che lo accompagnerà per tutta la vita. L'ex ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna (Pdl), sottolinea come i casi di bambini contesi siano in continuo aumento. «Per questo è necessario che tutti, magistratura e forze dell'ordine compresi, siano preparati a gestire casi delicati come questo di Padova-dice la Carfagna-evidentemente qualcosa non ha funzionato ed è per questo che ho chiesto chiarimenti al governo». Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd del Senato, ha rivolto un'interrogazione al ministro Cancellieri. La Finocchiaro ricorda che comunque la prima preoccupazione deve essere quella di tutelare i minori. «Non sappiamo nulla delle dinamiche familiari che hanno condotto con tutta evidenza ad una separazione conflittuale tra genitori con conseguenze anche sul figlio- dice la Finocchiaro-è certo però che lo Stato deve tutelare sempre e comunque i minori e che l'esecuzione di un atto giudiziario così violento nei confronti di un bambino per giunta nel contesto di un istituto di istruzione è inaccettabile». Roberta Angelilli, vicepresidente del Parlamento europeo con delega sull'infanzia, ricorda come la Carta dei diritti Fondamentali della Ue sancisca la necessità di tutelare sempre il superiore diritto del minore e che è necessario far luce al più presto sulla vicenda e accertare le responsabilità.
Un coro di proteste si è levato anche contro la diffusione delle immagini choc. In molti casi non è stato neppure oscurato il volto del minore di cui sono stati fatti anche nome e cognome.

Protestano le associazioni di genitori e anche la Federazione nazionale della Stampa. «Quelle immagini aggiungono violenza alla violenza e la vittima è sempre il minore», denuncia il segretario nazionale Fnsi, Roberto Natale.

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