"Il Pd, senza se e senza ma, ha vinto le elezioni amministrative dell’anno 2012. Capisco il simpatico tentativo, anche in queste ore, di rubarci la vittoria, ma non sarà consentito", aveva tuonato il leader del Pd, Pier Luigi Bersani a poche ore dai risultati dei ballottaggi.
Chissà cosa penserà il segretario democratico, adesso che a smentire le sue tronfie dichiarazioni ci ha pensato nientepopodimenoche Carlo De Benedetti.
"Non è vero che il Partito democratico abbia vinto le recenti elezioni amministrative senza se e senza ma, visto che in alcune città sono stati eletti candidati differenti dalle intenzioni del partito, e la profonda frattura che si è creata tra cittadini e politica, evidenziata dal dato sull’astensionismo, deve portare a profondi cambiamenti anche nel Pd", ha commentato il patron del gruppo L'Espresso, interpellato a margine di un incontro con gli studenti all’Università statale di Milano.
Profondi cambiamenti che alludono a un cambio della guardia alla testa del Pd? I segnali ci sono tutti. Dal pressing dell'Ingegnere sui vertici del partito alle sortite di Eugenio Scalfari e di Repubblica a favore di un listone civico con la presenza del mondo di Libertà e Giustizia, di Gustavo Zagrebelsky e di Roberto Saviano. Tuttavia è ancora presto per trarre conclusioni. Ma è indubbio che la stoccata del detentore della tessera numero uno del partito democratico fa male. Più male di quella del comico Beppe Grillo, che ha sentenziato la morte del Pd, invitando Bersani ad andare a lavorare.
De Benedetti ha fornito la sua analisi delle amministrative, spiegando che "il Pd ha avuto un buon risultato, in alcune città ha però vinto con candidati che non erano nelle intenzioni del partito, non si può ascrivere al Pd la vittoria di Orlando e per certi versi anche quella di Doria".
Come se non bastasse, poi ha lanciato un'altra frecciata: "Nella destra, tenuto conto della liquefazione del Pdl succederà qualcosa, è inevitabile, ma cosa non lo so, non vorrei che il centrosinistra, tenuto conto delle dichiarazioni di vittoria e di successo, non si rendesse conto della crisi, della profonda frattura tra cittadini e rappresentanza politica, che richiede anche nel centrosinistra profondi cambiamenti per riprendere il dialogo con i cittadini".
Non è la prima volta che De Benedetti regala al segretario democratico parole e commenti al vetriolo.
Lo scorso marzo l'Ingegnere, all'ipotesi di Bersani candidato premier, rispose così: "Ho molta stima e amicizia per lui, ma, detto questo, la gente vuole archiviare questo periodo, al di là dei meriti o demeriti delle persone: vuole voltare pagina". Non proprio una dichiarazione d'amore nei confronti del leader Pd. Bersani adesso ha le ore contate?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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