
A margine della commemorazione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, il sindaco di Milano Beppe Sala è stato inevitabilmente raggiunto anche da domande in merito all'inchiesta urbanistica che ha travolto il capluogo lombardo. In particolare, ha risposto a domande relative alla vendita dello stadio di San Siro, uno dei grandi nodi della sua amministrazione. A chi gli ha domandato se avesse intenzione di dimettersi nel caso in cui non si concretizzasse la transazione, il sindaco ha risposto negativamente e in maniera molto netta.
"Assolutamente no. Non lo dico di pancia, ma in base a elementi razionali. Io non mi arrendo facilmente di fronte alle difficoltà ma di fatto penso che un sindaco si debba dimettere se c'è una decisione che mina il funzionamento dell'amministrazione", ha detto Sala. "Se non viene approvato il bilancio un sindaco va a casa, ma di fronte a una cosa del genere no", ha proseguito. Sulla vendita, parlando dei costi di compartecipazione per le bonifiche e altre voci, ha spiegato che "lo sconto, come viene chiamato, è pari a zero". C'è però la "compartecipazione alle spese, che deriva o da quello che dice la legge sulle bonifiche o da nostre richieste, come ad esempio sullo spostamento dello stadio. Ma lo sconto è zero".
L'obiettivo dichiarato è quello di vendere entro settembre lo stadio a Inter e Milan ma il percorso è a ostacoli e non si vede ancora una fine vicina. In giunta la delibera arriverà "se non la settimana prossima quella dopo". La speranza, ha proseguito, è di arrivare "a un accordo finale con i club nei prossimi giorni per poi portarlo in giunta, alle commissioni e al Consiglio". C'è la volontà di stringere i tempi per la conclusione della transazione ma non è così semplice arrivarci. Il sindaco è stato anche interrogato sulla situazione del Leoncavallo e sulla grande manifestazione, che potrebbe anche dividersi in più eventi, che si terrà il 6 settembre e che rischia di portare gravi problemi di ordine pubblico.
L'augurio del sindaco è che "si svolgano in maniera pacifica, poi magari ci saranno delle contestazioni anche rispetto alla mia persona, ma ci sono abituato". Lui non ci sarà perché si troverà a Parigi perché la Scala inaugura la sua tournée europea.