Indagato. Marco Di Muro, 23 anni, ex fidanzato di Federica Mangiapelo, la 16enne trovata cadavere sul lago di Bracciano, è iscritto sul registro degli indagati dalla Procura di Civitavecchia. Il reato contestato? Omissione di soccorso. Ma non si esclude che l'accusa possa trasformarsi in «morte come conseguenza di altro reato». Come dire, il fatto di aver lasciato la ragazzina sola, in un posto isolato, sotto una pioggia battente e con una temperatura di sei gradi potrebbe esser stata la causa scatenante di una serie di fatti successivi che hanno portato, tre ore dopo, all'arresto cardiocircolatorio della giovane. Un atto dovuto per gli inquirenti, necessario perché gli uomini del Ris possano continuare i rilievi sull'auto del 23enne, consegnata spontaneamente ai carabinieri. «Per metterla sotto sequestro - chiosano in Procura - è necessario che il proprietario sia indagato». Prendono tempo, insomma, i carabinieri di Ostia che da giovedì mattina stanno lavorando su un caso a dir poco anomalo. E dai mille punti oscuri. I due, Marco e Federica, escono dopo cena. È la notte di Halloween e si fa il giro dei locali della zona. Qualcosa fra i due va storto, tanto che il fidanzato decide di andarsene con i suoi amici. Sono le due del mattino, tre ore prima del decesso che avviene in circostanze tutte da chiarire. Marco, forse stravolto dalla notizia, la mattina seguente fornisce una prima versione: «L'ho riportata a casa», ovvero a più di 7 km dal lungolago delle Muse. Ma come ha fatto la ragazza a raggiungere a piedi Vigna di Valle? Ma un amico conferma. Poi si cambia musica: «L'ho lasciata a 300 m. dalla spiaggia, davanti al locale L'Antico Chiosco» mette a verbale. Il cellulare della ragazza dovrebbe essere nelle mani degli inquirenti anche se qualcuno sostiene che è proprio quello che i sommozzatori cercheranno domenica mattina, ben tre giorni dopo, nel lago maledetto. Altri giurano che è la borsetta, invece, a mancare all'appello. Intanto viene eseguita l'autopsia. Niente anche qui: la vittima sembra morta di «cause naturali». Vale a dire niente traumi, lesioni apparenti o meno sul corpo. Si attendono i risultati dell'esame tossicologico: se è vero che Federica e gli altri sono passati in un pub vicino casa di Marco, prima di arrivare ad Anguillara, sono fondamentali. Il nodo centrale è in quelle tre ore in cui Marco sostiene di aver perso le tracce di Federica.
I due cellulari sembrano agganciati a una sola cella, ma che copre una distanza notevole, da una periferia all'altra della cittadina lacustre. Le indagini, poi, cambiano rotta: i cellulari sono agganciati da celle diverse, il racconto di Marco sembra confermato. Ma gli inquirenti non dicono nulla e questa triste storia, per ora, si ferma qui.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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