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"Sembra più un commissario straniero che italiano". Salvini stronca Gentiloni

Il vicepremier ha messo nel mirino il titolare europeo agli Affari economici e monetari: "Più che dare suggerimenti, elevava lamenti e critiche"

"Sembra più un commissario straniero che italiano". Salvini stronca Gentiloni

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Un commissario europeo italiano dovrebbe anche curare gli interessi del proprio Paese, ma non è così scontato: questo il pensiero di Matteo Salvini. Ogni riferimento al dem Paolo Gentiloni è puramente voluto da parte del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ospite di un convegno di Acea in programma a Roma. Pur senza fare nomi, l'analisi è perentoria: "In questo periodo ho avuto l'impressione di avere un commissario europeo che giocava con la maglietta di un'altra nazionale. Più che dare suggerimenti, elevava lamenti e critiche".

La stilettata di Salvini

Parole nette, categoriche. Un j'accuse che non ammette repliche e che inchioda l'ex presidente del Consiglio, oggi unico esponente italiano nel governo europeo e titolare degli Affari economici e monetari. Nel corso del suo ragionamento, Salvini ha rimarcato quanto sia"fondamentale avere commissari europei che difendano l'interesse dell'intera comunità e del Paese" e da questo punto di vista le elezioni in programma nel giugno del 2024 rappresentano un crocevia fondamentale: "Il voto europeo del prossimo giugno sarà determinante per gli equilibri che mi auguro nuovi in Parlamento e Commissione. Sui temi della casa, del lavoro, dell'auto, della mobilità, della sicurezza, dell'immigrazione, la prossima legislatura europea sarà quella per cui si vive o si sopravvive. Penso a temi demenziali come la plastic tax, fatti contro l'industria italiana, che è una delle più green. Invece di aiutarti, ti tassano". Non è mancata una stilettata a un altro "avversario", l'ormai ex vicepresidente della Commissione Timmermans: "Io spero che vinca le elezioni in Olanda e vada a fare danni solo lì e non in tutta Europa".

Tra risorse idriche e manovra

Gentiloni, europee ma non solo. Un altro tema centrale nel dibattito politico è il Pnrr e Salvini ha colto l'occasione per soffermarsi sulle risorse idriche: "Riusciremo a spendere entro il 2026 tutti i soldi del Pnrr per l'acqua, 3 miliardi. E se avanzeranno fondi da altre voci, potremo spendere 1 miliardo in più. Sono 146 i progetti idrici, e solo una decina hanno criticità". Per il vicepremier sarebbe necessario razionalizzare, senza affidarsi a 35 mila stazioni appaltanti: "L'obiettivo della legislatura è razionalizzare e velocizzare". Guardando alla legge di bilancio, il leghista ha promesso nuovi passi in avanti ma senza voli pindarici:"È un percorso che abbiamo in testa, non corriamo i cento metri ma la maratona. contiamo di mantenere tutti gli impegni presi con gli italiani, ma dopo il 2023 ci sanno altri anni.

Nel preparare la manovra saremo Concreti, senza sbavature e senza eccessive perdite".

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