Severino avverte: non si fa il Pm per stare in prima paginaIl ministro: «D'Ambrosio vittima di una campagna logorante»

Severino avverte: non si fa il Pm per stare in prima paginaIl ministro: «D'Ambrosio vittima di una campagna logorante»

Stop a magistrati da rotocalco e show delle Procure. I danni provocati possono essere molto gravi. Il ministro della Giustizia, Paola Severino, ha inaugurato a Castel Pulci, alle porte di Firenze, la Scuola per i magistrati in tirocinio alla presenza del capo dello Stato Giorgio Napolitano, e ricorda che non si fa il magistrato per conquistare «la ribalta mediatica» né per entrare a far parte d'una «casta» piena di privilegi. «La legge e la Costituzione - dice il ministro ai giovani magistrati - vi consegnano un compito arduo e complesso: l'esercizio del potere giudiziario. A voi il compito di non abusarne mai, di non farlo anche soltanto percepire al cittadino come un privilegio di casta e meno che mai come un mezzo per occupare la ribalta mediatica conquistando fame e onori».
Ma il Guardasigilli ha avuto modo di parlare anche della vicenda Loris D'Ambrosio, ex consigliere giuridico del Quirinale coinvolto nello scandalo intercettazioni nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta trattativa tra Stato e mafia. «D'Ambrosio è un esempio per i giovani magistrati: prematuramente scomparso dopo essere stato profondamente toccato da una logorante esposizione mediatica, particolarmente difficile da tollerare per chi aveva trascorso l'intera esistenza a servizio delle più alte istituzioni del Paese».

Inoltre, ha sottolineato la Severino, «D'Ambrosio aveva sempre evitato la luce dei riflettori e la notorietà. Se fosse ancora tra noi, vi inviterebbe a mantenere la schiena dritta, l'equilibrio e il senso del rispetto delle istituzioni».

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