Politica

Sicilia, Lombardo incassa altri 240 milioni e conferma le sue dimissioni

Dopo i 400 milioni incassati settimana scorsa, Lombardo ne ottiene altri 240 per la sanità. Confermate le dimissioni per il 31 luglio

A sentire argomentare il governatore Raffaele Lombardo parrebbe (quasi) che anziché della Regione Sicilia stiamo parlando della Svizzera. "L' idea che i conti della Sicilia non fossero in ordine era una grande balla - assicura il presidente - la Regione ha i conti solidi e una finanza sostenibile". Eppure, dopo il vertice a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Mario Monti, Lombardo ha confermato che si dimetterà dall’incarico il 31 luglio ribadendo che "non è mai esistita l’ipotesi di commissariamento della regione Sicilia".

Il Prof e il governatore, finalmente, faccia a faccia. A detta di Lombardo l'incontro è andata bene. Monti lo ha ricevuto per chiedergli conto del disavanzo e delle dimissioni promesse tempo fa. Al di là della conferma delle dimissioni, Lombardo ha già vinto avendo incassato, settimana scorsa, 400 milioni di euro da Roma. Soldi che permettono alla Sicilia di tirare il fiato. Non solo. Oggi Monti avrebbe sbloccato altri 240 milioni di euro da destinare alla sanità siciliana. "L’incontro con Monti è andato molto bene e, come sostenevamo, l’idea che i conti della Sicilia non fossero in ordine era una grande balla - ha assicurato il governatore - la Regione ha i conti solidi e una finanza sostenibile". I fondi per la Sanità sono stati sbloccati a prescindere dai 400 milioni di cui si è parlato nei giorni scorsi. "Ma noi - ha precisato Lombardo - non chiediamo neppure che questi crediti ci vengano riversati, perché comunque i nostri conti tengono per le radicali riforme che abbiamo approvato nella sanità, nel sistema dei rifiuti ma anche nei tagli alla spesa corrente". Ad ogni modo, secondo il governatore, la Sicilia avrebbe "un debito che ha onorato il 30 giugno pagando la sua rata e che incide per il 7% sul suo pil; paga i suoi stipendi e per ogni euro che entra garantisce la possibilità di onorare i suoi impegni". Il governatore ha quindi ricordato che la Regione ha "delle criticità tali per cui le agenzie di rating comunque ci classificano come il Veneto e un pò meglio del Piemonte. La criticità si chiama liquidità ed è legata alla riduzione delle entrate tributarie, ai crediti che abbiamo, alcuni con lo Stato".

Tuttavia, è stato proprio Monti a spiegare a che è "improcrastinabile l'esigenza di provvedere a un rigoroso piano di riduzione e contenimento della spesa regionale" in simmetria con quanto si sta realizzando a livello nazionale con il decreto legge sulla spending review.

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