
Nel giorno dell'anniversario dello Statuto Siciliano, è stata presentata all'Assemblea regionale siciliana (Ars) la richiesta di autorizzazione per la raccolta delle firme per indire il referendum d'iniziativa popolare per l'indipendenza della Sicilia.
Un'idea accarezzata nell'immediato dopoguerra con la nascita del Mis, il Movimento per l'Indipendenza della Sicilia che tentò anche una insurrezione separatista con la formazione nel febbraio 1945 di un gruppo paramilitare, l'Esercito Volontario per l'Indipendenza della Sicilia. Proprio per contrastare queste spinte secessioniste fu concessa l'Autonomia alla Sicilia, la prima regione italiana ad avere uno Statuto speciale. Per gli organizzatori del referendum sull'indipendenza della Sicilia si tratta di un "momento storico", perché una richiesta di questo genere non era mai stata promossa in passato, anche se l'eventuale ammissibilità dovrà essere valutata dalla Corte Costituzionale. "La Sicilia è una terra continuamente spogliata dalla politica regionale e nazionale ed è tempo che i Siciliani riacquistino la loro dignità di popolo che meritano. Da adesso iniziamo questo cammino verso l'indipendenza", dicono i promotori dell'iniziativa. A presentare la richiesta di referendum il comitato dei 10 che si è costituito da diversi mesi per mettere a punto la richiesta di autorizzazione per la raccolta delle firme. Molti dei componenti vengono dall'esperienza dei forconi. I componenti del comitato arrivano da diverse esperienze diverse, sociali, imprenditoriali, lavorative e associative e sono: il presidente Movimento dei forconi ricomposto nel 2024 Carruba Toscano Onofrio, l'avvocato Renato Penna, l'avvocato Carmelo Santinocito, Franco Crupi, Antonella Morsello, Mirko Stefio di Mascalucia, Caterina Chiarenza, Fabrizio Romeo, Franco Cannova, Montedoro Giovanni Giuseppe, Francesco La Fata, Luigi Barletta.
Già nei giorni scorsi Carruba Toscano aveva annunciato: “Siamo un movimento di protesta ma con tante proposte. Vogliamo tutelare ogni singolo siciliano, anche chi lavora a casa come casalinga o casalingo a cui daremo uno stipendio statale e non ci sentiamo rappresentati da nessun partito politico. Ci poniamo l’obiettivo di rilanciare la nostra terra sfruttando le risorse che possiede, mantenendo il flusso di denaro che viene generato dalle imposte sui consumi all’interno dell’Isola, così da impedire a Roma di continuare a sperperare il nostro Pil”. E ancora: “Ritratteremo con l’Europa e il resto del mondo gli accordi che ha sottoscritto l’Italia. Romperemo ogni rapporto di sudditanza siglato in passato.
A breve – aggiunge – organizzeremo quindi il referendum sperando di raccogliere e superare di gran lunga le 500mila firme che servono. Mi auguro che ne raccoglieremo almeno due milioni. La vera forza della Sicilia siamo noi siciliani”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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