Una telefonata qualche giorno fa, per dire a Giorgio Napolitano che non si può andare avanti con un Paese che continua ad essere messo sotto scacco dalla magistratura. La sentenza di primo grado sui diritti tv Mediaset per il Cavaliere resta «lunare», ancor di più se vista alla luce del «senso di responsabilità» dimostrato in questo ultimo anno, prima con il passo indietro a favore di Mario Monti eppoi con un sofferto e faticoso appoggio al governo. È questo il senso del ragionamento fatto da Silvio Berlusconi al capo dello Stato: se l'obiettivo è passare da un clima di scontro ad uno di confronto non è possibile che la magistratura continui ad essere una scheggia impazzita con sentenze «fuori dal mondo».
Il colloquio fra i due, seppur franco e duro, pare non fosse stato affatto conflittuale, tanto che Berlusconi e Napolitano si erano dati appuntamento a questa settimana. E ieri, giornata delle celebrazioni al Quirinale dei 150 anni della Corte dei conti, poteva essere l'occasione giusta per un faccia a faccia. Un incontro che, dopo la conferenza stampa di sabato scorso a Villa Gernetto, il Quirinale avrebbe preferito rimandare per evitare che venisse interpretato come una sorta di resa dei conti. Secondo fonti vicine al Colle, insomma, se Napolitano ieri avesse visto Berlusconi la lettura sarebbe stata certamente quella di uno scontro all'arma bianca, con temi chiave come la magistratura o la tenuta del governo Monti al centro dei colloqui. Meglio rimandare alla prossima settimana, quando i due dovrebbero finalmente vedersi in un clima meno conflittuale.
Per ora, mentre il Cavaliere fa un salto a Montecatini per una visita ortopedica, il faccia a faccia va in scena tra Napolitano, Gianni Letta, Renato Schifani e pare anche Fedele Confalonieri. Tutti avrebbero incontrato il capo dello Stato al termine della celebrazione dei 150 anni della Corte dei Conti, con l'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio che come sempre avrebbe cercato di smussare gli angoli. Certo, esiste un problema di «tenuta» se le Procure continuano con le bordate ma sarebbe stato il senso dei ragionamenti fatti il governo Monti porterà la legislatura a termine. Un modo per cercare di riavvicinare i due in vista del faccia a faccia della prossima settimana, nonostante Berlusconi continui ad essere tentato dalla linea dura.
Berlusconi, intanto, si dedica alla cura del ginocchio dal cosiddetto «Doctor Laser», l'ortopedico Pier Francesco Parra che è considerato un luminare del settore e che non a caso ha avuto in cura tennisti del calibro di Rafael Nadal e Novak Djokovic. Seduta di laser nel pomeriggio, notte al «Grand Hotel & La Pace» di Montecatini e mattinata di oggi probabilmente dedicata ai bagni termali. A ora di pranzo o nel pomeriggio dovrebbe scendere a Roma, magari incontrare Angelino Alfano, e poi partire per qualche giorno di relax e dieta ferrea in Kenya da Flavio Briatore, anche se il programma è in divenire e il tutto potrebbe slittare di qualche giorno.
Sullo sfondo le primarie del Pdl e il tavolo delle regole.
Il Cavaliere se ne cura poco o niente, ma l'argomento non è certo di quelli che lo mettono di buon umore. Berlusconi continua a stare con la testa su una sua lista federata ma autonoma dal Pdl. Sul punto pare non aver cambiato idea.