Al posto di Gesù bambino? Una bambina! Sì, avete capito bene: Gesù donna. No, non è il presepe di un circolo lgbtqia, ma quello della parrocchia di don Vitaliano Della Sala (nella foto), a Capocastello di Mercogliano, Avellino. All'interno di una chiesa. Questa volta a "violare" il Natale è un sacerdote, con una reinterpretazione del presepe.
Per molti si tratta di un oltraggio. Così, telefono alla mano, abbiamo chiamato don Vitaliano. Al secondo squillo risponde quasi sorpreso. Appena ci presentiamo borbotta "humm" forse sa della nostra campagna per il "Presepe pride" contro il Natale violato.
"Voglio far discutere, lanciare un messaggio" dice il prete. Quale? "La Chiesa deve trasformarsi, ho pensato di mettere nel presepe Gesù femmina perché dobbiamo avviare una discussione sul ruolo delle donne". Chiedo di spiegarsi meglio, "Servono donne sacerdoti. Chi ha stabilito che i preti devono essere solo uomini? Dio si incarna anche nelle donne", dice il sacerdote prima di sedersi a tavola e consumare il pranzo preparato dalle suore della sua comunità.
"Io non sono contro il Presepe, ma lo reinterpreto". Poi il paragone con il Santo dei Santi, Francesco d'Assisi: "Guardi che anche San Francesco ha reinterpretato il Vangelo, lo ha fatto lui il primo presepe, si può cambiare, modernizzare".
Molti preti, però, non condividono il messaggio di don Vitaliano. Alcuni sono chiari: "Crea confusione, ci sono delle cose su cui non si può giocare". Quando glielo facciamo notare è lapidario nella risposta: "Sono preti invidiosi di me! La provocazione è positiva". Cosa ne penserà il suo vescovo? Dalla diocesi di Avellino nessun commento. Oltre al bambinello donna, nella mangiatoia potrebbe spuntare anche Gesù bambino fatto a pezzetti. "Un Gesù a pezzi, come l'umanità", afferma il don che aggiunge: "il Presepe si deve adattare ai tempi".
Il rischio, però, e che a furia di adattarsi ai tempi le nostre tradizioni vengano cancellate. Come accaduto a Carate Brianza dove i canti natalizi con riferimenti religiosi sono stati censurati. A dirlo gli insegnanti in un annuncio affisso sulle pareti della scuola: "Porteremo in dono una canzone natalizia (non religiosa) eseguita dai bambini".
Come può un testo di Natale non avere contenuti cristiani, si chiedono in molti. E come può un presepe essere riadattato? Don Vitaliano Della Sala, per esempio, è solito rinnegare la tradizione. Qualche anno fa fece un presepe con due mamme. Una natività arcobaleno adagiata ai piedi dell'altare. Non solo, l'anno scorso il prete dell'Irpinia ha trasformato i pastori nei Simpson.
Non è che don Vitaliano gioca con il presepe per far parlare di sé? "Non ci guadagno nulla" ci dice il martire di Capocastello. E allora perché continuare a provocare? Il suo messaggio rischia di creare confusione tra i cristiani, che non aspettano altro di celebrare il Natale e la venuta di Gesù, il figlio di Dio. Nato uomo, da Maria Vergine.